TITOLO: GIOCARE A NASCONDINO CON SE' STESSI
AUTORE: STEFANO CELANT
EDITORE: EVOLVO EDIZIONI
PAGINE: 172
PREZZO: 15,00
ESTRATTO
Tratto dal racconto "Bohème":
Lei sorride.
"E' tutto così bohème..." dice con un piccolo sussulto.
"Sei tu a renderlo così".
La stringo forte, mentre la stanza è di nuovo buia.
Ora non ho più paura, anche se non c'è più la musica, tengo stretto fra le mie braccia la sua forma più dolce.
Tratto dalla post-fazione a cura dell'autore:
"...La letteratura ci insegna a dialogare, ad aprire rapporti, ad abbattere frontiere.
Quanti misteri in questi caratteri neri dalle pagine bianche, vero?
E dire che è da oltre duemila anni che continuano a sorprenderci!"
RECENSIONE - COMMENTO
Inizio questa recensione dicendovi che ho più difficoltà rispetto altri libri a scriverla, dal momento che conosco l'autore fin da bambini e posso dire che siamo cresciuti insieme.
Questo libro è la sua prima opera pubblicata, una raccolta di racconti che spaziano dal thriller, al noir, sentimentali e fantasy.
Vi posso assicurare che i fantasy sono sempre stati la sua passione, ma in questo libro ho conosciuto meglio l'autore, grazie ai suoi testi brevi, ma sempre ricchi di emozioni.
Il libro è suddiviso in due parti: la prima caratterizzata da una serie di racconti brevi; mentre nella seconda troviamo due racconti più lunghi, "La città dei sogni" e "La bambina di ferro".
Scrivere un libro sotto questa forma può sembrare più facile rispetto alla stesura di un romanzo, effettivamente i racconti permettono di non avere una trama da seguire, quanto piuttosto frutto di ispirazioni che arrivano al momento.
"Ogni scelta che non comprendiamo o che non abbiamo deciso di comprendere si ripercuote dentro di noi, e questo mondo sfuocato ci dà la possibilità di vivere quello che noi scartiamo, viviamo l'illusione di quello che abbiamo mancato"
Scrivere, però, racconti che mettano voglia di continuare la lettura e approdare da un genere all'altro non sempre è facile, devo ammettere che Stefano ha fatto centro: ha saputo, infatti, coniugare la "facilità" di un racconto alla continuità di lettura tipica del romanzo.
Protagonisti di questi racconti sono anche i nostri laghi, ovvero il Lago d'Orta che troviamo in "Fotograficamente, racconto che rientra tra i miei preferiti, e il Lago Maggiore in "La bambina di ferro".
Paesaggi, sfondi, colori e atmosfere che il lago regala ai suoi osservatori diventando così una preziosa fonte di ispirazione.
Ho trovato la scrittura fluida e le varie narrazioni scorrevoli, mai banali o ripetitive, quanto piuttosto ricche di suggestioni e sentimenti.
Alcune descrizioni sono molto reali, sembra quasi di condividere la scena con il protagonista, come il racconto del treno, dove l'autore scrive guardandosi intorno nel vagone in cui si trova, tra una coppia amoreggiante e una donna alquanto impegnata a lamentarsi.
Altri invece sono molto crudi, ad esempio il racconto ambientato in un hotel, dove mentre una coppia trascorre una notte di passione, qualcosa di misterioso e macabro accade tra le cucine e la sala da pranzo dell'albergo stesso.
Insomma questa raccolta di racconti è adatta agli amanti di tutti i generi, con un occhio di riguardo per gli appassionati del fantasy e del noir.
Il libro appartiene alla collana Zapping della Evolvo Edizioni, piccola casa editrice della mia zona, che si occupa di dar voce a giovani autori del territorio.
Dopo questo primo libro, spero di vederne presto pubblicati altri, cimentandosi anche in romanzi, veri scogli da oltrepassare per gli scrittori.
VALUTAZIONE: ★★★★
Ottima recensione
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