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La dama e l'unicorno - recensione

Buongiorno lettori❤
In questo anomalo lunedì di Pasquetta, vi parlo di una delle mie ultime letture, per la quale ringrazio fin da ora Neri Pozza per il gentile omaggio. Il libro in questione è "La dama e l'unicorno" di Tracy Chevalier, nella nuova edizione con il cambio di copertina dello scorso autunno.
Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤


TITOLO: LA DAMA E L'UNICORNO
AUTORE: TRACY CHEVALIER
DATA DI PUBBLICAZIONE: 03 SETTEMBRE 2020 (NUOVA EDIZIONE)
CASA EDITRICE: NERI POZZA
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 219
PREZZO: 9.40/EBOOK 7.99


TRAMA

Jean Le Viste, gentiluomo le cui insegne sono ovunque tra i campi e gli acquitrini di Saint Germain-des-Prés a Parigi, in un giorno del 1490 affida a Nicolas des Innocents, pittore di insegne e miniaturista, il compito di ornare il salone della sua casa con arazzi immensi che raffigurino la battaglia di Nancy, con cavalli intrecciati a braccia e gambe umane, picche, spade, scudi e sangue a profusione.
Alla vista, però, di Claude, la giovane e bellissima figlia del gentiluomo, e in seguito agli ordini perentori della padrona di casa, Geneviève de Nanterre, Nicolas decide di cambiare il soggetto dei suoi arazzi: non più cavalli, elmi o sangue, ma una dama e un unicorno, simboli della seduzione, della giovinezza e dell’amore.
Attraverso la magia della narrazione, La dama e l’unicorno ci conduce davanti ai sogni, ai desideri e alle speranze che, alla fine del XV secolo nel nord della Francia, hanno generato una delle opere più misteriose e seducenti della storia dell’arte.

RECENSIONE - COMMENTO

Oggi ho deciso di non tenervi sulle spine e di iniziare subito dalle mie impressioni.
Avevo questo libro in libreria all'incirca dal periodo natalizio e ogni volta che lo prendevo tra le mani, lo giravo, rigiravo, guardavo la copertina, leggevo la trama e alla fine lo riponevo al suo posto. Non mi sentivo mai del tutto attratta, quasi timorosa da quel periodo storico tanto lontano, il XV secolo, e da un tema che a scuola ho sempre cercato di evitare in maniera gentile, ovvero l'arte.
La scorsa settimana, estraendo a sorte la mia nuova lettura, la scelta è ricaduta su di lui e, con qualche timore, mi sono immersa nelle sue pagine.
Ebbene, tutto questo per dire che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, ogni paura mi ha presto abbandonato e non ho avuto alcuna fatica a immergermi nella storia. L'arte ne fa da padrona, è verissimo, ma è tessuta tra i rapporti umani che si vengono a creare, donando un'idea di insieme molto caratteristica.
Da sempre conosco l'autrice, Tracy Chevalier, per la grande fama che ha avuto il suo romanzo "La ragazza con l'orecchino di perla" e, ad oggi, è ufficialmente entrata nella lista di quegli autori di cui vorrei sicuramente recuperare altro, se non l'intera produzione.
Siamo alla fine del 1400, tra il 1490 e il 1492, ma il linguaggio utilizzato dai suoi personaggi è così popolare da renderlo molto attuale; qualche francesismo qua e la che non disturba o rallenta la lettura, ma la contestualizza ancora di più nel periodo storico.
E' il popolo a parlare, quello delle taverne, dei pittori di corte e dei tessitori di arazzi di Bruxelles; ma sono anche le donne, quelle nobili e quelle che vivono grazie ai lavori consegnati dalle famiglie aristocratiche a prendersi la gran parte della scena.
E sono sempre le donne a far nascere una delle opere più misteriose della storia artistica ed europea, La dama e l'unicorno, di cui poco sappiamo, se non che è stata commissionata da Jean Le Viste, anche se se ne ignora il reale motivo; che è divenuta eredità della figlia e ritrovata anni dopo in stato di abbandono.
Ciò che racconta Tracy Chevalier, romanzando la nascita di questi arazzi, è come l'amore, la seduzione, il corteggiamento abbiano influito sulla scelta del pittore ingaggiato da Le Viste, Nicolas des Innocents, tanto artista raffinato, quanto uomo godurioso che poco ha risparmiato nella propria vita, soprattutto per quanto riguarda il gentil sesso.
Ma qui ci saranno due dame, di estrazione sociale contrapposta, così come di natura e di carattere, a tessere nella mente e negli occhi del pittore la storia da raccontare, che è un po' quella che andrà a vivere pagina dopo pagina.
Romanzo che è suddiviso in tre parti, che oltre ad accompagnarci nella nascita degli arazzi, ci presentano i personaggi più importanti dedicando un capitolo a ciascuno di essi, permettendo al lettore di scoprire sia la loro storia che la loro visione del periodo. Ammetto anche che la distinzione nobiltà-popolo non è marcata in maniera perentoria e austera, lascia sempre uno spiraglio di unione tra le due parti, piccoli punti di incontro che alleggeriscono la lettura.
Se ancora, come me, appartenete a quella fetta di lettori che non conosceva la scrittura dell'autrice e vorreste approcciarvi ad essa, allora "La dama e l'unicorno" è un'ottima prima lettura, per vincere ritrosie, ma soprattutto per fare un viaggio nel tempo tra saloni, banchetti, abiti finemente ricamati e forti donne che decideranno il destino di più di una persona oltre il loro.

VALUTAZIONE: ★★★★

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