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L'amico ritrovato - recensione

Buongiorno lettori❤
Questo mese nel gruppo di lettura #sfogliandolinfanzia stiamo affrontando il tema dei bambini appartenenti a famiglie borghesi-aristocratiche. Una delle due scelte è ricaduta su "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman edito Feltrinelli Editore, nella collana Universale Economica Feltrinelli.
Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤


TITOLO: L'AMICO RITROVATO
AUTORE: FRED UHLMAN
DATA DI PUBBLICAZIONE: 27 DICEMBRE 2012 (EDIZIONE IN FOTO)
CASA EDITRICE: FELTRINELLI EDITORE
COLLANA: UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI
GENERE: ROMANZO BREVE
PAGINE: 96
PREZZO: 7.00/EBOOK 6.99


TRAMA

Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato.

RECENSIONE - COMMENTO

Leggere "L'amico ritrovato" è come chiudersi in una bolla temporale, il tempo di un respiro e la storia ti ha travolto per essersi quasi subito conclusa.
E' un romanzo molto breve, nemmeno cento pagine, di cui vorresti sapere sempre qualcosa in più delle nozioni che arrivano, ponderate, quasi centellinate, ma utilissime al fine dell'autore. Fred Uhlman non vuole mettere in scena il dolore causato dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla promulgazione delle leggi razziali in Germania, non qui almeno, non per intero. Fred Uhlman racconta il prima, la Germania degli anni '30, quando i medici ebrei erano rispettati, ma anche quando idee politiche nuove e pericolose iniziavano a farsi strada. Non la paura, ma la gioia di trovare qualcuno con cui condividere le proprie giornate. Questo è ciò che, in poche pagine, racconta l'autore. L'importanza dell'amicizia, della complicità, l'essere in due e sentirsi forti, senza vergogna. Ma l'essere in due, a sedici anni, quando la Germania inizia a dividersi, quando tuo padre è ebreo e tua madre mal vede quel popolo, non è un fagotto delicato e leggero da portare sulle spalle.
Konradin e Hans sono due facce della stessa medaglia, da una parte un'origine umile che la storia ha massacrato; dall'altra i privilegi, lo status quo, il rispetto che un cognome comporta.
Ma Konradin e Hans sono due ragazzini cresciuti sì con ideali diversi, ma con un forte senso di unione, che solo la Storia ha potuto, e saputo, spezzare.
"L'amico ritrovato" è un racconto che porta con se potenza, domande, emblemi e tanti sentimenti, da quelli più genuini a quelli meno; che incarna lotte di pensiero e non; che racchiude anni di diversità e di sopravvivenza a una patria che prima ha dato i natali a centinaia di persone e poi glieli ha tolti senza troppi complimenti.
Sono sempre più dell'idea che questi testi siano ancora più importanti dopo l'adolescenza, forse leggerlo a venticinque anni non è come leggerlo a quindici, quando una certa maturità e consapevolezza permettono di scandagliare le parole dell'autore una a una e assimilarne tutta la loro essenza.

VALUTAZIONE: ★★★★

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