Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo della mia ultima lettura, nonché di una recente pubblicazione in casa Einaudi, che ringrazio per l'invio della copia. "Non dimenticare i fiori" di Kawamura Genki è un romanzo dalle tematiche delicate e importanti, di cui ve ne parlo un po' nell'articolo di seguito.
Buone letture❤
TITOLO: NON DIMENTICARE I FIORI
AUTORE: KAWAMURA GENKI
DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 FEBBRAIO 2021
CASA EDITRICE: EINAUDI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 311
PREZZO: 16.15/EBOOK 8.99
TRAMA
Quando la moglie gli annuncia di aspettare un bambino, Izumi non potrebbe essere più felice. Ma è anche un po' preoccupato: sarà un buon padre? E, in fondo, cos'è un buon padre? Lui, il suo, non l'ha mai conosciuto. Izumi è cresciuto da solo con la madre Yuriko, un'insegnante di musica, in un rapporto tanto stretto quanto sfuggente anche per loro. E proprio la madre è la fonte delle sue ansie maggiori: negli stessi giorni in cui scopre che diventerà padre, Izumi scopre anche che, in un certo senso, smetterà di essere figlio. La madre Yuriko, infatti, mostra i primi segni dell'Alzheimer: dimentica le cose o dove si trova, inizia a uscire di casa perdendosi per il quartiere, e una volta sembra addirittura scordare di avere un figlio. Izumi sa che sua madre è malata, ma quell'episodio riapre una vecchia ferita: Izumi non può in nessun modo cancellare quanto accaduto tra il 1994 e il 1995, quando lui era un bambino e Yuriko se ne andò di casa all'improvviso. Ma cosa successe alla madre in quei mesi di assenza? E perché si allontanò?
RECENSIONE - COMMENTO
Ci sono romanzi in cui è facile immergersi da subito nelle loro pagine e ci sono romanzi che richiedono un giusto tempo. In questa ultima categoria rientrano quelli della letteratura asiatica, giapponese in particolar modo, di cui ho imparato ad apprezzarne la placidità narrativa. Non lentezza, di cui troppo spesso ne sento ancora parlare, ma uno stile di vita che si riflette anche nelle parole degli autori: calma e tranquillità che sovvertono la frenesia.
"Non dimenticare i fiori" è un romanzo che racchiude anche lo stile del diario, che intreccia il presente del protagonista, Izumi, al suo passato, l'infanzia e la crescita con la madre Yuriko.
La notizia della gravidanza della moglie, scatena in Izumi una serie di riflessioni sul ruolo genitoriale, sulla sua esperienza e sulle capacità richieste, implicitamente, a un padre.
Izumi il suo non l'ha mai conosciuto, ha sempre condiviso ogni tappa della sua crescita con la madre, donna premurosa e amorosa, che ha fatto delle scelte, anche non condivisibili, che si conoscono in queste pagine quando la narrazione si tramuta in un diario personale, ripercorrendo a grandi linee quasi un anno.
Yuriko è una donna che, abbandonata anche dalla famiglia, ha dato anima e corpo a quel bambino che ha lottato per far nascere e per tenere tra le propria braccia; ma qui diviene anche una donna fragile, la cui memoria inizia a vacillare, confondendosi sempre più tra ciò che è stato e ciò che è.
Una tematica molto delicata, come l'Alzheimer, quella trattata da Kawamura Genki, con una penna molto fine, senza far trasparire il senso di "pietà", quanto piuttosto mettendo in evidenza come i ricordi importanti e condivisi con le persone amate siano gli ultimi a smarrirsi, insieme a quei piccoli dettagli che magari si dimenticano facilmente durante la vita, ma in certi attimi tornano impetuosi a materializzarsi davanti agli occhi.
"Non dimenticare i fiori" diventa un viaggio tra la famiglia d'infanzia di Izumi e la famiglia che sta costruendo con la moglie, passando per il grande impegno lavorativo dei due, una madre che diventa come una figlia da accudire e proteggere dai pericoli quotidiani, scegliendo, non con semplicità, di chiedere quel fondamentale aiuto.
Una lettura che si è rivelata fluida nonostante alcuni momenti li abbia trovati più lunghi di quel che, secondo me, era il necessario; ho apprezzato davvero le descrizioni, anche le più minuziose, che hanno permesso di tenere a mente ogni dettaglio e ritrovarlo pagine dopo con un suo specifico ruolo o messaggio.
Non tanto i dialoghi da protagonisti, quanto gli stessi momenti descrittivi, quando colori e aggettivi divengono la chiave per raccogliere tutto il messaggio che l'autore vuole trasmettere, ma anche per sentirsi più in sintonia con le situazioni e riuscire a cogliere quella preziosa minuziosità e delicatezza.
Titolo evocativo all'interno della storia, un piccolo messaggio per Yuriko e Izumi, quella madre e quel figlio che, superate anche le incomprensioni, hanno saputo prendersi per mano reciprocamente riuscendo a non perdersi più.
VALUTAZIONE: ★★★★
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