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Un lupo nella stanza - recensione

Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo di una lettura dello scorso weekend, una storia molto particolare dallo stile caratteristico: "Un lupo nella stanza" di Amélie Cordonnier edito NN Editore, che ringrazio per la copia inviata.
Nell'articolo di seguito, come sempre, tutte le mie impressioni.
Buone letture❤


TITOLO: UN LUPO NELLA STANZA
AUTRICE: AMELIE CORDONNIER
DATA DI PUBBLICAZIONE: 06 MAGGIO 2021
CASA EDITRICE: NN EDITORE
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 256
PREZZO: 14.64/EBOOK 7.99


TRAMA

Lei è felice e appagata: ha un bel lavoro e un marito amorevole, è madre di Esther e, da pochi mesi, anche di Alban. Un giorno nota una macchiolina scura sul collo del piccolo e, preoccupata, chiede consiglio al pediatra che la tranquillizza: è solo una leggera pigmentazione. Ma le macchioline aumentano, e l’inquietudine cresce. Fino al responso, definitivo e spiazzante: Alban è mulatto. Incredula, si rivolge a suo padre per essere rassicurata: e l’uomo, dopo trentacinque anni, trova il coraggio di ammettere una verità che le toglie di colpo ogni certezza, lasciandola impreparata e sola ad affrontare i pregiudizi che lei stessa non sapeva di nutrire. E mentre la pelle di Alban cambia colore, dentro di lei infuria una terribile resa dei conti con quel bambino, simbolo delle bugie in cui è stata cresciuta e dell’amore che le è stato negato.

RECENSIONE - COMMENTO

Alban ha pochi mesi e sulla sua pelle inizia a portare i segni di un passato tenuto celato per moltissimi anni. Un passato che non lo riguarda personalmente, eppure lo rende protagonista di un presente incerto, tumultuoso e difficile da accettare.
Una macchia. Tutto ha inizio con una piccola macchietta marrone sulla pelle bianca di un sanissimo bambino di pochi mesi. Una macchia che getta la madre in un circolo vizioso senza via d'uscita, in un tunnel fatto di domande, di paure, di dinieghi quotidiani. Una madre che ispeziona il figlio giorno dopo giorno annotandone i cambiamenti in maniera maniacale; pelle che diviene un'ossessione, il desiderio di cancellarla, sbiancarla, renderla invisibile e celarla.
Una madre amorosa con la primogenita, Esther, che non riesce a trasmettere gli stessi sentimenti al secondo figlio, perché lui è frutto di quel segreto che la tocca da vicino. Un segreto svelato a trentacinque anni di distanza che alimenta lo sconforto verso una società che non sarebbe in grado di comprendere e verso un passato non vissuto come avrebbe dovuto.
"Un lupo nella stanza" è un romanzo che tratta un tema delicato e attuale con uno stile narrativo serrato e incalzante, utilizzando un linguaggio particolare, un po' flusso di coscienza e un po' slam poetry, usando suoni, assonanze, allitterazioni.
Amélie Cordonnier ha giocato con le parole per dare voce all'amore materno che si tramuta in terrore, la sicurezza che si sgretola come un terreno friabile e la verità che colpisce con la sua forza, nutrendo quel circolo nato da una macchietta marrone che si espande, muta, e necessita di essere oscurata agli occhi della gente.
Alban è testimone di una tematica ancora oggi di non facile accettazione, di quel momento in cui si diventa consapevoli e si entra in contatto con quelle che sono le proprie radici, quei geni trasmessi in eredità.
Un libro che alimenta la curiosità del lettore di pagina in pagina, per capire come una madre possa soffocare il sorriso di un figlio per evitare il giudizio, come, in tutto questo, le maschere siano lo strumento più utilizzato quando non ci sono sicurezze, quando gli sguardi fanno più male delle parole, quando i sussurri si sentono nelle orecchie come strilli acuti.
Un consiglio di lettura che mi sento di estendere sia a chi è genitore che a chi ancora non lo è, poiché ciò che viene messo in luce è la reazione dell'inconscio alle avversità, quella forza sopita che si cerca di trattenere per tramutarla, al momento opportuno, in energia positiva che smorza le frustrazioni al fine di riportare l'amore al centro dei propri pensieri e azioni.

VALUTAZIONE: ★★★★

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