Buongiorno lettori♥
Torna attivo il blog, dopo il riposo di lunedì, iniziando così la settimana editoriale con una nuova recensione. Grazie a Diego Galdino ho avuto l'opportunità di leggere il suo nuovo libro, auto pubblicato come ringraziamento ai suoi lettori. "Bosco Bianco" è un romanzo ricco di dettagli e dall'intreccio narrativo particolare, perciò scopriamone qualcosa insieme.
Buone letture♥
TITOLO: BOSCO BIANCO
AUTORE: DIEGO GALDINO
DATA DI PUBBLICAZIONE: 04 APRILE 2019
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 157
PREZZO: 12,48/EBOOK 5,99
AUTOPUBBLICATO
SINOSSI
Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d'infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell'amore la sua ragione di vita perché come scritto alla fine del suo libro più famoso..."Per perdersi non serve un posto, basta una persona".
Ho sempre sentito parlare molto bene di questo autore, celebre per il romanzo "Il primo caffè del mattino", ma non mi ero mai approcciata alla lettura di un suo libro. Grazie a lui e al suo ufficio stampa ho recuperato con questa novità auto pubblicata nei primi mesi dell'anno. "Bosco Bianco" è un romanzo breve e molto particolare, già dalla sua cover. A differenza di molti libri, questa preannuncia davvero poco sulla storia che si andrà a leggere, se non nulla. Una trama, invece, molto ricca di nomi dei personaggi che si andranno a incontrare lasciandone intendere un intreccio corposo. Da ciò che ho appreso in queste pagine, un autore che ha avuto un ruolo importante in Diego è William Shakespeare, più volte infatti le sue opere, o stralci di esse, sono citate e recitate dai protagonisti. Per questo credo che la struttura della storia si basi anche sull'espediente narrativo del "meta-teatro", detto anche teatro nel teatro, creato proprio dall'autore inglese e che troviamo soprattutto in "Sogno di una notte di mezza estate". In cosa consiste ciò: in parole povere è l'inserimento di una storia all'interno di un'altra, qui in particolare abbiamo la storia di Maia e Samuele, legittimi eredi della tenuta di Bosco Bianco, che racchiude al suo interno quella di Albert Grant, famoso scrittore americano che in passato ha soggiornato proprio nella villa. Ho avuto questo pensiero dopo aver letto anche l'epilogo, quando le parole di Diego mi hanno messo la curisità su quale delle due storie sia la protagonista principale e quale quella secondaria. Credo anche che non ci sia una risposta unica e universale, ma ognuno di noi può interpretare a modo suo ciò che ci viene raccontato e decidere da se chi sia il protagonista di primo rilievo. Interpreti principali della storia sono Maia e Giorgio, finto Samuele Milleri, che dall'inganno passano alla passione, arrivando all'incomprensione e l'allontamento. Il tutto in un susseguirsi di dialoghi e dettagli scoperti poco alla volta, grazie a una narrazione abbastanza fluida che ci permette di portare alla luce come l'inganno umano sia difficile da smantellare agli occhi del cuore. Maia e Giorgio inizieranno così un gioco di sgaurdi che va oltre la professionalità di due eredi che devono decidere, di comune accordo, il destino di una tenuta storica, arrivando a provare sentimenti mai immaginati che possono minare una stabilità conquistata in poco tempo. Temi principali la fragilità dell'uomo, la manipolazione e l'inganno; dal finto Samuele a un politico senza scrupoli, arrivando a una donna il cui futuro è racchiuso in una villa.
Un romanzo corposo che mantiene sempre costante l'attenzione del lettore, per far si che non si perda nessun minimo particolare e possa gustarsi la nuova storia di un autore molto acclamato in Italia.
VALUTAZIONE: ★★★☆
RECENSIONE - COMMENTO
Ho sempre sentito parlare molto bene di questo autore, celebre per il romanzo "Il primo caffè del mattino", ma non mi ero mai approcciata alla lettura di un suo libro. Grazie a lui e al suo ufficio stampa ho recuperato con questa novità auto pubblicata nei primi mesi dell'anno. "Bosco Bianco" è un romanzo breve e molto particolare, già dalla sua cover. A differenza di molti libri, questa preannuncia davvero poco sulla storia che si andrà a leggere, se non nulla. Una trama, invece, molto ricca di nomi dei personaggi che si andranno a incontrare lasciandone intendere un intreccio corposo. Da ciò che ho appreso in queste pagine, un autore che ha avuto un ruolo importante in Diego è William Shakespeare, più volte infatti le sue opere, o stralci di esse, sono citate e recitate dai protagonisti. Per questo credo che la struttura della storia si basi anche sull'espediente narrativo del "meta-teatro", detto anche teatro nel teatro, creato proprio dall'autore inglese e che troviamo soprattutto in "Sogno di una notte di mezza estate". In cosa consiste ciò: in parole povere è l'inserimento di una storia all'interno di un'altra, qui in particolare abbiamo la storia di Maia e Samuele, legittimi eredi della tenuta di Bosco Bianco, che racchiude al suo interno quella di Albert Grant, famoso scrittore americano che in passato ha soggiornato proprio nella villa. Ho avuto questo pensiero dopo aver letto anche l'epilogo, quando le parole di Diego mi hanno messo la curisità su quale delle due storie sia la protagonista principale e quale quella secondaria. Credo anche che non ci sia una risposta unica e universale, ma ognuno di noi può interpretare a modo suo ciò che ci viene raccontato e decidere da se chi sia il protagonista di primo rilievo. Interpreti principali della storia sono Maia e Giorgio, finto Samuele Milleri, che dall'inganno passano alla passione, arrivando all'incomprensione e l'allontamento. Il tutto in un susseguirsi di dialoghi e dettagli scoperti poco alla volta, grazie a una narrazione abbastanza fluida che ci permette di portare alla luce come l'inganno umano sia difficile da smantellare agli occhi del cuore. Maia e Giorgio inizieranno così un gioco di sgaurdi che va oltre la professionalità di due eredi che devono decidere, di comune accordo, il destino di una tenuta storica, arrivando a provare sentimenti mai immaginati che possono minare una stabilità conquistata in poco tempo. Temi principali la fragilità dell'uomo, la manipolazione e l'inganno; dal finto Samuele a un politico senza scrupoli, arrivando a una donna il cui futuro è racchiuso in una villa.
Un romanzo corposo che mantiene sempre costante l'attenzione del lettore, per far si che non si perda nessun minimo particolare e possa gustarsi la nuova storia di un autore molto acclamato in Italia.
VALUTAZIONE: ★★★☆
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