Buongiorno lettori♥
Oggi arrivo a parlarvi del primo libro letto insieme al gruppo di lettura #ioleggoeinaudi, dedicato a questa casa editrice e presente su Telegram. Il primo libro scelto era "Follie di Brooklyn" di Paul Auster, autore che non conoscevo e che ora sono curiosa di recuperare il più possibile.
Approfittando dell'anno bisestile sono anche riuscita a terminarlo in tempo per la sua discussione e ora vi porto tutte le mie impressioni nell'articolo che segue.
Buone letture♥
Buone letture♥
TITOLO: FOLLIE DI BROOKLYN
AUTORE: PAUL AUSTER
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 GIUGNO 2014 (NUOVA EDIZIONE)
CASA EDITRICE: EINAUDI
COLLANA: SUPER ET
PAGINE: 268
PREZZO: 9.00/EBOOK 6.99
TRAMA
Nathan Glass è un assicuratore in pensione in cattivi rapporti con la ex moglie e la figlia. Dopo una pesante operazione chirurgica, e senza una lunga prospettiva di vita, decide di finire i suoi giorni a Brooklyn, nel quartiere dove è nato. Qui ritrova il nipote Tom, ormai ingrigito commesso di libreria, Lucy, la figlioletta della sorella di Tom, e, mentre è in viaggio per il Vermont, anche la donna della sua vita...Tutti e quattro tornano a Brooklyn e le cose si mettono bene, finché non arriva un fatidico 11 settembre...
RECENSIONE - COMMENTO
Ho voluto fortemente affrontare la lettura di "Follie di Brooklyn", nonostante non conoscessi l'autore, ne avessi mai letto nulla delle sue pubblicazioni.
Ho quindi accolto la storia a mente aperta facendo mio tutto ciò che l'autore voleva trasmettere al suo lettore e mi si è aperto un nuovo mondo. Al momento spero di riuscire a recuperare altri suoi romanzi al più presto, poiché ho trovato un uomo con uno stile narrativo schietto e diretto.
Proprio così, Auster non vuole indorare la pillola a chi si trova dall'altra parte delle pagine, al contrario il suo linguaggio è senza fronzoli o giri di parole, ponendo ciò che vuole trasmettere in modo nitido, nero su bianco.
Una narrazione molto fluida e dettagliata, ma non in maniera eccessiva, dal momento che l'obiettivo dell'autore è quello di fornire tutti gli elementi utili al fine di comprendere e apprezzare la storia, senza farcirla di informazioni che risulterebbero superflue.
Protagonista principale Nathan Glass, pensionato che, dopo il divorzio dalla moglie e l'allontanamento dalla figlia, decide di vivere gli ultimi anni della sua vita nel quartiere di Brooklyn, tra personaggi variopinti e luoghi da scoprire.
Qui ritrova l'adorato nipote Tom, ora un uomo alienato dal proprio lavoro, che ha perso la vitalità che lo caratterizzava da giovane. Questo incontro è quello che da vita a una storia ricca di avventure e di racconti direttamente dal loro passato.
Tanti i personaggi secondari che si conoscono tra queste pagine: il mio preferito è Harry, proprietario della libreria dove lavora Tom e uomo dal passato decisamente colorito. Un uomo bizzarro a tratti, con uno stile di vita eccentrico, che lo ha sempre tenuto ancorato alla sua passione per la vita.
Tante le scene a cui si assiste: ci saranno momenti divertenti grazie alla presenza della piccola Lucy, nipote di Tom e ragazzina dalla mente geniale; momenti di sconforto, altri di rabbia e sconcerto e poi la mattina della svolta.
Una chiusura che rappresenta anche una linea di separazione tra l'ilarità, la leggerezza e la raffinatezza che racconta Auster e la visione del mondo da parte dei cittadini americani, e non solo, dopo quell'11 Settembre 2001.
Un forte attaccamento alla patria è quello che traspare dalle parole di Auster, grazie alla cura dei dettagli e la passione con cui parla delle città visitate, che diventano una vera e propria cornice alla storia dei suoi personaggi.
Ma anche il suo lavoro come scrittore di sceneggiature teatrali si riflette nel personaggio stesso di Nathan, nei suoi monologhi che mi hanno rimandato alla mente un uomo seduto al centro di un palcoscenico in un teatro interamente buio, illuminato solo da un fascio di luce centrale, che resta lì ad ammaliare e incantare i suoi spettatori.
VALUTAZIONE: ★★★★★
Ho quindi accolto la storia a mente aperta facendo mio tutto ciò che l'autore voleva trasmettere al suo lettore e mi si è aperto un nuovo mondo. Al momento spero di riuscire a recuperare altri suoi romanzi al più presto, poiché ho trovato un uomo con uno stile narrativo schietto e diretto.
Proprio così, Auster non vuole indorare la pillola a chi si trova dall'altra parte delle pagine, al contrario il suo linguaggio è senza fronzoli o giri di parole, ponendo ciò che vuole trasmettere in modo nitido, nero su bianco.
Una narrazione molto fluida e dettagliata, ma non in maniera eccessiva, dal momento che l'obiettivo dell'autore è quello di fornire tutti gli elementi utili al fine di comprendere e apprezzare la storia, senza farcirla di informazioni che risulterebbero superflue.
Protagonista principale Nathan Glass, pensionato che, dopo il divorzio dalla moglie e l'allontanamento dalla figlia, decide di vivere gli ultimi anni della sua vita nel quartiere di Brooklyn, tra personaggi variopinti e luoghi da scoprire.
Qui ritrova l'adorato nipote Tom, ora un uomo alienato dal proprio lavoro, che ha perso la vitalità che lo caratterizzava da giovane. Questo incontro è quello che da vita a una storia ricca di avventure e di racconti direttamente dal loro passato.
Tanti i personaggi secondari che si conoscono tra queste pagine: il mio preferito è Harry, proprietario della libreria dove lavora Tom e uomo dal passato decisamente colorito. Un uomo bizzarro a tratti, con uno stile di vita eccentrico, che lo ha sempre tenuto ancorato alla sua passione per la vita.
Tante le scene a cui si assiste: ci saranno momenti divertenti grazie alla presenza della piccola Lucy, nipote di Tom e ragazzina dalla mente geniale; momenti di sconforto, altri di rabbia e sconcerto e poi la mattina della svolta.
Una chiusura che rappresenta anche una linea di separazione tra l'ilarità, la leggerezza e la raffinatezza che racconta Auster e la visione del mondo da parte dei cittadini americani, e non solo, dopo quell'11 Settembre 2001.
Un forte attaccamento alla patria è quello che traspare dalle parole di Auster, grazie alla cura dei dettagli e la passione con cui parla delle città visitate, che diventano una vera e propria cornice alla storia dei suoi personaggi.
Ma anche il suo lavoro come scrittore di sceneggiature teatrali si riflette nel personaggio stesso di Nathan, nei suoi monologhi che mi hanno rimandato alla mente un uomo seduto al centro di un palcoscenico in un teatro interamente buio, illuminato solo da un fascio di luce centrale, che resta lì ad ammaliare e incantare i suoi spettatori.
VALUTAZIONE: ★★★★★
Questo romanzo sembra avere gli stessi ritmi di un film ambientato in una grande metropoli americana :P
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