Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo dell'ultimo libro di un'autrice a me particolarmente cara, ovvero Bianca Pitzorno. Con Bompiani, che ringrazio per l'invio della copia, è tornata in libreria con "Sortilegi". Un raccolta di racconti accomunati da un unico tema. Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: SORTILEGI
AUTORE: BIANCA PITZORNO
DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 MARZO 2021
CASA EDITRICE: BOMPIANI
GENERE: RACCONTI
PAGINE: 144
PREZZO: 14.25/EBOOK 9.99
TRAMA
Mentre infuria la peste del Seicento, una bambina cresce in totale solitudine nel cuore di un bosco e a sedici anni è così bella e selvatica da sembrare una strega e far divampare il fuoco della superstizione. Un uomo si innamora delle orme lasciate sulla sabbia da piedi leggeri e una donna delusa scaglia una terribile maledizione. Il profumo di biscotti impalpabili come il vento fa imbizzarrire i cavalli argentini nelle notti di luna.
RECENSIONE - COMMENTO
Chi mi conosce o mi segue da tempo può comprendere la mia gioia nello scoprire il ritorno in libreria di Bianca Pitzorno. Da sempre la considero l'autrice che mi ha fatto scoprire i romanzi con la r maiuscola, grazie a "La bambinaia francese" libro, che, se non avete mai letto, dovete assolutamente recuperare.
Ma veniamo alla nuova pubblicazione.
L'autrice si scosta un po' dalla tipologia di realtà e periodo storico che ci ha sempre raccontato, ma ancora una volta attinge dalla storia per portarci questi tre racconti. Il romanzo è per l'appunto composto da tre racconti separati tra di loro, ma uniti per il tema trattato.
Cambia la tipologia di scrittura e narrazione che diviene molto descrittiva e popolare, con un gergo seicentesco, un italiano antico e, ammetto, a tratti un po' complesso alla prima battuta. Non nego di aver riletto qualche frase un paio di volte per assimilarla al meglio, ma non nego nemmeno il fascino scaturito dalle parole della Pitzorno e da ciò che porta ai suoi lettori.
"Sortilegi" parla di credenze popolari e, per l'appunto, di sortilegi lanciati da chi credeva nella magia; chi vedeva in una bambina cresciuta da sola dopo la grande peste del '600, l'incarnazione di una strega; chi era sicuro di lanciare maledizioni ordite attraverso i ricami; dove la voce del popolo faceva sì paura ma era anche colei che comandava.
Il Seicento raccontato dalla penna della Pitzorno è quello delle eredità aragonesi sull'affidamento degli orfani; quello delle famiglie italiane oltre oceano; quello dei processi alle streghe e quello caratterizzato da tantissima miseria e povertà.
Tra queste pagine incontriamo personaggi diversi tra di loro, ma vogliosi tutti quanti di rivendicare il loro posto, la loro unicità e la loro verità. Donne, uomini, bambine e bambini che non si conformano, ma ricercano costantemente qualcosa per non cristallizzarsi nello spazio in cui sono descritti, quel qualcosa che vada oltre il prestabilito, che vinca le paure e le maldicenze, che abbatta le convinzioni e scardini i pregiudizi.
Il messaggio della Pitzorno si ritrova facilmente pagina dopo pagina, quando le sue storie iniziano ad assumere i contorni delle fiabe e a mettere in luce come la mente umana, spesso, si dimentichi di seguire il proprio giudizio e tenda a non scindere bene dal male.
Un libro breve che si legge volentieri in un paio d'ore e chi dimostra l'importanza delle parole, scritte e raccontate, la forza che contraddistingue come un marchio di fabbrica i suoi personaggi e l'arguzia a risolvere ogni intricata situazione, ieri come oggi.
VALUTAZIONE: ★★★★
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