TITOLO: L'UNIVERSO NEI TUOI OCCHI
AUTORE: JENNIFER NIVEN
CASA EDITRICE: DEA
PAGINE: 416
PREZZO: 14,90/EBOOK 6,99
TRAMA
Affascinante. Divertente. Distaccato. Ecco le tre parole d’ordine di Jack Masselin, sedici anni e un segreto ben custodito. Jack non riesce a riconoscere il volto delle persone. Nemmeno quello dei suoi fratelli. Per questo si è dovuto impegnare molto per diventare Mister Popolarità. Si è esercitato per anni nell’impossibile arte di conoscere tutti senza conoscere davvero nessuno, di farsi amare senza amare la propria volta. Ma le cose prendono una piega inaspettata quando Jack vede per la prima volta Libby, che non è come le altre ragazze. Libby che porta addosso tutto il peso dell’universo: un passato difficile e tanti, troppi chili per farsi accettare dai suoi compagni. Jack prende di mira Libby in un gioco crudele, un gioco che spedisce entrambi in presidenza. Libby però non è il tipo che si lascia umiliare, e il suo incontro con Jack diventa presto uno scontro. Al mondo non esistono due tipi più diversi di loro. Eppure.. più Jack e Libby si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto. Anche una vita intera.
RECENSIONE
"L'universo nei tuoi occhi" è un romanzo che affronta temi attuali all'interno della nostra società, avendo come protagonisti adolescenti dei giorni nostri.
Loro sono Jack Masselin, sedicenne affetto da prosopagnosia: una disfunzione cerebrale che non gli permette di riconoscere i volti delle persone; Libby Strout, l'ex "adolescente più grossa d'America".
Già perché Libby ha un passato difficile alle spalle: ha perso la madre da piccola, soffre di attacchi di panico e ha trovato una specie di conforto nel cibo, che , però, alla fine l'ha costretta a trascorrere tre anni della sua vita tra letto e divano, per poi diventare solo letto.
Alla fine sono stati costretti a usare una gru e distruggere mezza casa per riportarla alla vita.
Jack era lì, appollaiato sul tetto, ad assistere a quella scena, sperando in un futuro migliore per la ragazza sconosciuta.
Ora Libby frequenta il liceo, ha perso metà del suo peso ed è una ragazza dolce e sensibile, che ama la danza e che volteggia nella sua leggiadria.
I due si conosceranno per colpa di un gioco di cattivo gusto proposto dagli amici di Jack, il rodeo: ovvero aggrapparsi al collo di una ragazza grassa e resisterci il più possibile.
Ciò che Jack non si sarebbe mai aspettato è la reazione di Libby che gli sferra un pugno in pieno volto.
Per via di questo episodio i due sono costretti a seguire delle sedute di gruppo con lo psicologo della scuola.
Nel frattempo Jack convive con il suo problema, per il quale non esiste cura: l'unico modo che ha di riconoscere qualcuno è focalizzarsi su dettagli che non appartengono al viso.
Nessuno è a conoscenza di ciò, tranne Libby, con la quale Jack instaura uno speciale rapporto di amicizia.
Purtroppo, però, quando sei Jack Masselin e la tua fidanzata è Caroline Lushamp, una delle capitane delle Damsel e hai una "reputazione" da difendere, non è facile farsi vedere in giro con una ragazza come Libby Strout (pensiero di Jack ovviamente!).
La vita, dal canto suo, è imprevedibile, non la si può programmare e non si sceglie di chi innamorarsi, succede e basta.
E' così che il destino decide di intrecciare le strade di Jack e Libby e di permettere al primo di ricordarsi il volto di Libby, con le sue lentiggini come costellazioni, senza avercela di fronte.
Sarà davvero possibile una vita insieme per i due giovani? O i pregiudizi rovineranno tutto?
COMMENTO
Per scoprirlo non vi resta che immergervi in questa piacevole lettura e lasciarvi trasportare dagli avvenimenti, così come Libby si lascia coinvolgere in passi scatenati a suon di musica.
Ho apprezzato molto che la narrazione venga fatta attraverso due punti di vista, poiché questo permette di avere una visione completa in determinate situazioni.
I temi trattati sono troppo spesso ricorrenti ancora oggi, come il bullismo del quale è vittima Libby.
Chi fa il bullo si comporta così perché si sente una persona inferiore che ha bisogno di mostrarsi grande agli occhi degli altri.
Lo si fa per stupidi giochi o scommesse o per farsi accettare da chi dice di esserti amico, ma le amicizie non si conquistano causando sofferenze.
D'altra parte chi subisce deve denunciarlo, non fare della propria debolezza la forza del bullo: serve il coraggio di confidarsi, specialmente con la famiglia, gli insegnanti o amici e solo così lo si può combattere.
Credo che sia ora, siamo nel ventunesimo secolo!!!, che le differenze di peso, sesso, razza e religione smettano di essere delle discriminanti per giudicare le persone, anzi queste devono essere apprezzate e accettate per chi sono e non per come sono.
VALUTAZIONE: ★★★★★
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