Buongiorno lettori♥
Dopo la prima settimana torna il Blog Tour in casa Solferino Libri che voglio ringraziare, ancora una volta di cuore, per il coinvolgimento in questo bellissimo viaggio alla scoperta del loro catalogo, e per le due meravigliose storie che mi hanno permesso di leggere. Nell'articolo di oggi vi parlo di "Le stelle di Capo Gelsomino" di Elvira Serra, lasciandovi al consueto le mie impressioni.
Buone letture♥
TITOLO: LE STELLE DI CAPO GELSOMINO
AUTORE: ELVIRA SERRA
DATA DI PUBBLICAZIONE: 11 APRILE 2019
CASA EDITRICE: SOLFERINO
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 218
PREZZO: 16.15/EBOOK 9.99
TRAMA
Tre generazioni di donne, unite e divise da nodi di amore e disamore che nella memoria della più giovane sono un dato di fatto, senza tempo e senza spiegazione. Tra Chiara e sua nonna Lulù, ostetrica condotta, l'affetto e la complicità sono cementati dalle lunghe estati passate insieme nella casa vicino al mare, a Capo Gelsomino. Tra Lulù e Marianna, la madre di Chiara, c'è invece solo un muro di silenzi e recriminazioni. Perché? Non sembra esistere risposta. Finché, per ricucire quello strappo, Chiara decide di raccontare la storia della sua famiglia, partendo dalla Sardegna della sua infanzia, uno sfondo vivido come solo certi ricordi felici sanno essere. Ma al cuore della guerra fredda tra Lulù e Marianna scoprirà un segreto capace di deflagrare di vita in vita, cambiando ogni cosa.
RECENSIONE - COMMENTO
In questi mesi, questa lentezza, questo tempo quasi sospeso, mi hanno permesso di scoprire nuovi autori, nuove storie e approcciarmi a nuovi generi. Ciò che ho imparato è che mi piacciono le storie che sanno di famiglia, tuffarmi nelle pagine dove si respira il confronto tra generazioni, farlo mio e appropriarmi di ogni piccolo segreto dei protagonisti. Ho compreso che dove c'è famiglia, c'è un racconto che, in un modo o nell'altro, si intreccia al lettore, tessendo un legame forte, che resta oltre quelle stesse pagine.
Così è stato con il romanzo di Elvira, che ho scoperto spulciando in lungo e in largo il catalogo Solferino, dal momento che, per questa avventura, avevo bisogno di una storia forte, con radici profonde. L'ho trovata a Capo Gelsomino, un fittizio paesino della Sardegna, in una casa affacciata al mare e costruita con i risparmi e le fatiche di una vita. L'ho trovata e l'ho gustata in due giorni, e ne sono felice. Sono felice di aver conosciuto Lulù, Marianna e Chiara. Tre generazioni di donne, che sono nonna, figlia e nipote, ma che si riassumono al meglio nel legame madre-figlia.
Elvira ha creato un intreccio narrativo capace di trasportare il lettore indietro nel tempo, raccontando la storia di Lulù, il suo essere ostetrica, legata al concetto tradizionale di famiglia, unita da un forte amore al marito. Lasciando il giusto spazio a Marianna, quella ragazzina ribelle che ha studiato in Giappone e a Seattle, un po' per sfida e un po' per gustare il senso di libertà, di riuscire a realizzarsi con le proprie gambe e la propria testa, superare la madre in bravura medica e mettere al mondo una famiglia tutta sua, che non ha saputo resistere alle intemperie della vita. Così è Chiara che racconta la storia delle sue donne, la nonna e le estati in Sardegna, tra marmellate, bagni e promesse sussurrate, dove il vento è l'unico testimone; la madre a Milano e quella vita che a Chiara va stretta, tra rigide regole, carboidrati banditi e un continuo senso di inferiorità, poiché il lavoro per Marianna è sempre al primo posto.
Ed è tra le bianche dune della Sardegna, tra i gelsomini in fiore e i fichi pronti a essere colti che Marianna viene colpita da una sconvolgente verità legata ai suoi genitori, un segreto che incombe nelle loro vite, portando con se rammarico, rabbia e risentimento. Un segreto che segnerà per sempre il rapporto tra Lulù e Marianna, modificandone gli sguardi, affilando sempre più il sottile filo che le lega. Allora sarà Chiara a dover chiudere un cerchio aperto da troppi anni, mai accettato fino in fondo, ma che necessita un ultimo passo.
Una narrazione molto fluida quella che propone Elvira, attraverso una scrittura delicata e che emoziona, che ti fa brillare gli occhi, respirare l'amore incondizionato che lega una madre alla propria figlia, nonostante tutto e tutti.
Un piano strutturale bilanciato, suddiviso in tre parti, che non risultano slegate, anzi sempre tenute salde da quel sottile filo rosso del destino, quello che volendo o no crea i legami famigliari e li tiene sotto la propria ala protettrice.
Personaggio del cuore, per ovvie ragioni, Nonna Lulù, una donna forte, segnata dalla vita, alla quale non si è mai piegata, ma per cui ha sempre reagito e lottato, mostrando il suo miglior sorriso in ogni occasione.
Un libro che avrei letto per altre pagine senza mai stancarmene; un consiglio di lettura a chi ama le storie di vita e di famiglie, dove ci sono segreti e bugie, ma anche abbracci e amore puro e semplice, incondizionato, limpido, naturale, in una parola materno.
VALUTAZIONE: ★★★★★
Così è stato con il romanzo di Elvira, che ho scoperto spulciando in lungo e in largo il catalogo Solferino, dal momento che, per questa avventura, avevo bisogno di una storia forte, con radici profonde. L'ho trovata a Capo Gelsomino, un fittizio paesino della Sardegna, in una casa affacciata al mare e costruita con i risparmi e le fatiche di una vita. L'ho trovata e l'ho gustata in due giorni, e ne sono felice. Sono felice di aver conosciuto Lulù, Marianna e Chiara. Tre generazioni di donne, che sono nonna, figlia e nipote, ma che si riassumono al meglio nel legame madre-figlia.
Elvira ha creato un intreccio narrativo capace di trasportare il lettore indietro nel tempo, raccontando la storia di Lulù, il suo essere ostetrica, legata al concetto tradizionale di famiglia, unita da un forte amore al marito. Lasciando il giusto spazio a Marianna, quella ragazzina ribelle che ha studiato in Giappone e a Seattle, un po' per sfida e un po' per gustare il senso di libertà, di riuscire a realizzarsi con le proprie gambe e la propria testa, superare la madre in bravura medica e mettere al mondo una famiglia tutta sua, che non ha saputo resistere alle intemperie della vita. Così è Chiara che racconta la storia delle sue donne, la nonna e le estati in Sardegna, tra marmellate, bagni e promesse sussurrate, dove il vento è l'unico testimone; la madre a Milano e quella vita che a Chiara va stretta, tra rigide regole, carboidrati banditi e un continuo senso di inferiorità, poiché il lavoro per Marianna è sempre al primo posto.
Ed è tra le bianche dune della Sardegna, tra i gelsomini in fiore e i fichi pronti a essere colti che Marianna viene colpita da una sconvolgente verità legata ai suoi genitori, un segreto che incombe nelle loro vite, portando con se rammarico, rabbia e risentimento. Un segreto che segnerà per sempre il rapporto tra Lulù e Marianna, modificandone gli sguardi, affilando sempre più il sottile filo che le lega. Allora sarà Chiara a dover chiudere un cerchio aperto da troppi anni, mai accettato fino in fondo, ma che necessita un ultimo passo.
Una narrazione molto fluida quella che propone Elvira, attraverso una scrittura delicata e che emoziona, che ti fa brillare gli occhi, respirare l'amore incondizionato che lega una madre alla propria figlia, nonostante tutto e tutti.
Un piano strutturale bilanciato, suddiviso in tre parti, che non risultano slegate, anzi sempre tenute salde da quel sottile filo rosso del destino, quello che volendo o no crea i legami famigliari e li tiene sotto la propria ala protettrice.
Personaggio del cuore, per ovvie ragioni, Nonna Lulù, una donna forte, segnata dalla vita, alla quale non si è mai piegata, ma per cui ha sempre reagito e lottato, mostrando il suo miglior sorriso in ogni occasione.
Un libro che avrei letto per altre pagine senza mai stancarmene; un consiglio di lettura a chi ama le storie di vita e di famiglie, dove ci sono segreti e bugie, ma anche abbracci e amore puro e semplice, incondizionato, limpido, naturale, in una parola materno.
VALUTAZIONE: ★★★★★
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