Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo del nuovo romanzo della mia amata Alessia Gazzola, "Un tè a Chaverton House", pubblicato lo scorso lunedì da Garzanti, che ringrazio per l'invio della copia. Un libro molto breve che si legge in poco tempo, per il quale vediamo insieme, nell'articolo che segue, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: UN TE A CHAVERTON HOUSE
AUTORE: ALESSIA GAZZOLA
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 MARZO 2021
CASA EDITRICE: GARZANTI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 192
PREZZO: 15.58/EBOOK 9.99
TRAMA
"Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l'Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un'antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi".
RECENSIONE - COMMENTO
Da quando Alessia Gazzola aveva annunciato l'uscita del suo nuovo romanzo, autoconclusivo, per questa primavera, fremevo dall'avere notizie più precise. Ammetto che nel momento in cui l'editore, Garzanti, mi ha contattata per inviarmi in anteprima il libro, insieme a una graditissima box, ne sono stata super felice.
Ho conosciuto Alessia Gazzola ormai tre anni fa iniziando l'avventura con la serie "L'allieva" e, da lì, è divenuta una delle mie autrici italiane contemporanee preferite.
"Un tè a Chaverton House" è un libro, come ammette la stessa Gazzola, nato in un mese durante il lockdown che ha colpito il nostro paese lo scorso anno. Un capitolo al giorno per avere un'àncora di salvezza da certezze che stavano sfuggendo di mano. Ed è così che a un anno di distanza, ancora brancolando nel buio e chiusi nelle nostra mura domestiche, la luce di questo libro è entrata nella mia libreria.
Come vi dicevo all'inizio si tratta di un romanzo breve, poco meno di duecento pagine, all'interno del quale è presto riconoscibile lo stile dell'autrice, che convoglia nelle sue parole l'amore per i classici inglesi.
La stessa ambientazione ricorda le storie che siamo abituati a leggere di Jane Austen o delle sorelle Bronte. Dimore inglesi dell''800 che fanno sognare per la loro magnificenza e regalità.
Protagonista è Angelica e, i fan più attenti, avranno ricollegato questo nome a un'altra storia dell'autrice. Ventisette anni e poca chiarezza verso il futuro; una passione per la letteratura inglese; l'amore per la lingua e la traduzione; un breve passato da insegnante che ha lasciato qualche graffio e uno sconfinato amore per la cucina, dolce soprattutto. Ma una caratteristica che un po' contraddistingue Angelica dalla perfezione famigliare è senza dubbio la curiosità. Basta insinuarle una pulce nell'orecchio, che la ragazza vuole arrivare a portare a galla tutta quanta la verità. Sarà proprio la voglia di scoprire qualcosa in più sulla sua famiglia a spingerla nel Dorset, nella tenuta di Chaverton House, "frugando" nella vita dei prigionieri italiani in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale. In queste poche pagine Angelica porterà avanti due ricerche parallele: quella scritta su carta che riguarda i suoi antenati, e quella implicita che riguarda lei stessa, il cercare dentro di se la strada da percorrere.
Ho apprezzato molto l'idea dell'autrice di inserire una piccola dimensione onirica, che rappresenta sia il prologo che qualche interspazio narrativo, con queste tre fate a ricordare "La bella addormentata nel bosco", che vegliano su Angelica, seguendola nei suoi "disastri" lavorativi e sentimentali, ma non abbandonandola mai e tifando per i suoi successi.
"Un tè a Chaverton House" è un libro coccola da concedersi nel weekend o a fine giornata lavorativa. Un romanzo dalle atmosfere del passato, che attinge anche a fatti realmente accaduti, ma che in particolar modo vuole dimostrare quanto l'unico giudizio che sia realmente rilevante nella vita è il proprio. Così quando Angelica imparerà a concentrarsi su se stessa, scoprirà un futuro luminoso da scrivere.
VALUTAZIONE: ★★★★
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