Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo di un'altra novità editoriale che mi ha permesso di fare conoscenza con un'autrice che è nella mia lista dei recuperi da un po' di tempo. Ivy Compton-Burnett è tornata in libreria con Fazi Editore con "Servo e serva", e ringrazio l'editore per l'invio della copia del libro.
Nell'articolo che segue, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: SERVO E SERVA
AUTRICE: IVY COMPTON-BURNETT
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 AGOSTO 2021
CASA EDITRICE: FAZI EDITORE
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 300
PREZZO: 18.05/EBOOK 9.99
TRAMA
La vita domestica di Horace Lamb: insensibile, spilorcio, tiranno, è l’unico a ignorare la passione segreta tra sua moglie e il cugino. Patrimoni e matrimoni, tradimenti e crudeltà quotidiane: il meglio di Ivy Compton-Burnett in un romanzo che lei stessa considerava il suo preferito, insieme a Il capofamiglia.
RECENSIONE - COMMENTO
Ivy Compton-Burnett è un'autrice del Novecento britannica che, da quando è apparsa in Italia con i suoi romanzi, staziona nella mia lista dei libri da voler leggere. Ho sempre sentito parlare bene delle sue pagine, che traggono forza dalle storie di famiglia. Quando ho visto questa nuova pubblicazione, ho deciso fosse ora di darle occasione, se non altro per aver modo di approcciarmi al suo stile narrativo.
"Servo e serva", per me, non è stata una lettura semplicissima; resa molto fluida dalla massiccia presenza di dialoghi, pecca nei salti spaziali di narrazione. Mi spiego meglio. La storia si svolge nella tenuta della famiglia Lamb, uomo ricco dei soldi della moglie, tirchio e avaro, comanda i figli facendoli spesso sentire nel torto ed è così concentrato su di se, da non accorgersi di ciò che gli capita intorno, nelle stesse mura della sua famiglia. Egli assume un precettore per i suoi figli più grandi e la stessa famiglia di quest'ultimo diviene parte integrante della narrazione. Ecco il problema maggiore che ho riscontrato: i cambi di spazio narrativo, tra casa Lamb e quella del precettore, sono poco evidenti, ce ne si rende conto proseguendo la lettura quando si nota che i personaggi che interagiscono tra di loro non sono gli stessi delle righe precedenti, e viceversa.
Questa "pecca" è quella che più mi ha fatto storcere il naso, altrimenti sarebbe stata una lettura interessante e promossa a pieni voti, anche perché l'intento dell'autrice non è quello di mettere in mostra sfarzo o povertà, quanto di lasciar la voce ai suoi protagonisti, sono loro a presentarsi, sono loro a dar vita alle azioni e sono sempre loro a spiegare, risolvere e mettere in atto la quotidianità.
Non solo i padroni di casa Lamb, quanto la servitù di questa ha voce per buona parte del libro, ciò che il lettore apprende arriva dai discorsi di cucina, da quelli origliati, dai confronti tra vecchia e nuova generazione. Ma anche qui, se la promessa iniziale era che la stessa servitù prendesse il sopravvento, in realtà ci sono sparuti momenti, qua e là nel testo, dove loro sono protagonisti assoluti nelle loro congetture e nei loro desideri, ma restano per lo più voce corale tra le mille che si ha modo di ascoltare.
Insomma un primo approccio alle storie di Ivy Compton-Burnett che non è stato né dei migliori né dei peggiori, voglio infatti, più avanti, concederle seconda possibilità, poiché autrice tanto apprezzata nella sua epoca che forse merita solo il giusto coinvolgimento al fine di essere compresa nella sua massima potenzialità.
VALUTAZIONE: ★★★
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