Buongiorno lettori❤
Nelle scorse settimane ho scoperto un'autrice che non conoscevo e, ora come ora, voglio recuperare anche le sue precedenti opere! Lei è Michela Marzano e, grazie a Rizzoli, "Stirpe e vergogna" è approdato nella mia libreria.
Nell'articolo di seguito, come di consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: STIRPE E VERGOGNA
AUTRICE: MICHELA MARZANO
DATA DI PUBBLICAZIONE: 05 OTTOBRE 2021
CASA EDITRICE: RIZZOLI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 400
PREZZO: 18.05/EBOOK 10.99
TRAMA
Michela Marzano intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia del nostro Paese. Michela non sapeva. Per tutta la vita si è impegnata a stare dalla parte giusta: i fascisti erano gli altri, quelli contro cui lottare. Finché un giorno scopre il passato del nonno, fascista convinto della prima ora. Perché nessuno le ha mai detto la verità? Era un segreto di cui vergognarsi oppure un pezzo di storia inconsciamente cancellato? "Sono stata pure io complice di questa amnesia?" si chiede Michela dopo aver ritrovato una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio. Inseguendo il filo teso attraverso le vicende della sua famiglia, tra il nonno Arturo e il nipotino Jacopo, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, costellato di dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità e memoria, e quel passato con cui l’Italia non ha mai fatto davvero i conti. Il risultato è uno spietato autoritratto che va molto al di là del dato personale, in questo Paese di poeti, di eroi, di santi e (così pare, ad ascoltarne i nipoti) di milioni di nonni partigiani, mettendo in luce la rimozione collettiva dell’humus fascista in cui affondano le radici di molti alberi genealogici.
RECENSIONE - COMMENTO
Grazie alla preziosa collaborazione con Rizzoli, il giorno precedente la pubblicazione del libro, ho potuto incontrare, insieme ad altre colleghe e colleghi blogger, Michela Marzano. Più di un'ora di chiacchiere, riflessioni, aneddoti e silenzi carichi di ricordi che mi hanno spinta tra queste pagine a riempirmi occhi e mente di storia, dell'Italia e dell'autrice.
Non conoscevo Michela Marzano, non avevo mai letto nulla di suo e, "Stirpe e vergogna", per me è un punto di partenza, desiderosa ora di ritrovarla sotto più sfaccettature.
Questo nuovo romanzo nasce da una scoperta fatta dalla stessa Marzano, un certificato che riguarda la sua famiglia e che la riporta nel Ventennio, scoprendo che la figura del nonno paterno che conosceva era incompleta, mancante di una parte fondamentale della sua anima.
Quanto abbiamo studiato di quegli anni, tanti libri hanno raccontato come su un fronte si trovavano i "buoni", quei partigiani che magari abbiamo avuto nei nostri stessi antenati, e sull'altro i "cattivi", coloro che credevano in ideali difficili da rispettare.
Ma cosa succede quando chi credevi essere dalla parte dei "buoni" si rivela l'opposto? Cosa scatta nella mente quando comprendi che una parte delle tue radici si è sedimentata nel buio della storia?
Partendo da questo, Michela Marzano, intreccia la sua vita, quella del nonno, dell'Italia e del presente alla ricerca di risposte, non sempre possibili da intercettare, ma necessarie per poter essere in pace con se stessi.
Durante l'incontro-intervista con l'autrice, Michela ci ha rivelato che è stata la nascita del nipotino Jacopo ad averla spinta a intraprendere questo viaggio nella sua famiglia. Ho colto così l'occasione per chiederle se non ci fosse stato quello specifico evento scatenante se mai avesse deciso da sola di compiere una scelta così personalmente dolorosa.
Mi ha colpita la sua risposta, che poi si trova spesso anche tra le sue parole nel libro: prima o poi i conti con il passato vanno fatti, anche per poter trovare una sorta di "serenità" che mette a freno i dolori vissuti, alimentati negli anni da mancanze forti a cui non è semplice cedere.
Perché questa risposta mi è rimasta così impressa? Perché a volte "non sapere" è più facile da accettare, perché rimestare la storia, specialmente quando viene taciuta, è un compito doloroso nelle scoperte che può portare a galla. Contemporaneamente guardarsi dentro è una tecnica per ripercorrere sì la propria strada e le scelte intraprese, ma anche per mettere nero su bianco le debolezze che hanno modellato il carattere, averle sotto gli occhi così che siano più semplici da ascoltare e accettare.
Accettare e accettarsi, la cosa più difficile per chiunque, eppure quella più strettamente necessaria al fine di vivere quanto più sereni, sia con se stessi che con chi ci circonda.
Leggere la storia personale di Michela Marzano tra queste pagine ha significato vivere in parte il suo dolore, le vicende che hanno caratterizzato il suo passato, i suoi pensieri, la sua crescita, i mostri che ha dovuto combattere ed esteriorizzare, quelle sue richieste di aiuto in gesti estremi.
"Stirpe e vergogna" mi ha affascinato, incantato, un viaggio nella storia puro, tanti nomi, avvenimenti, momenti, attimi da fissare nella mente.
Sfogliarlo è sbirciare tra le mura di casa Marzano, entrare in punta di piedi in una famiglia che ha fatto delle scelte, ha preso decisioni che hanno avuto molteplici risvolti. Non è trovare risposte, quanto raccontare per non dimenticare, tramandare non solo quella che è memoria storica, ma famigliare. Un "regalo" alle prossime generazioni, donato da Michela Marzano a quel nipote amato, a quel figlio mai nato, a quel nonno riscoperto e a quella storia che ha sfiorato, cambiato, modellato e forgiato tutti i suoi protagonisti.
VALUTAZIONE: ★★★★★
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