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Piccole Donne - recensione

Buongiorno lettori♥
Superiamo la superstizione di questo Venerdì 17 grazie a una nuova recensione. Vi parlo di "Piccole Donne" di Louisa May Alcott, un grandissimo classico di tutti i tempi, che era una mia grande lacuna e grazie a Oscar Vault ho recuperato come primissima lettura dell'anno, in questa edizione che racchiude tutti e quattro i libri, curata nel minimo dettaglio. I miei pensieri nell'articolo di seguito.
Buone letture♥


TITOLO: PICCOLE DONNE
AUTORE: LOUISA MAY ALCOTT
DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 NOVEMBRE 2019
CASA EDITRICE: MONDADORI
COLLANA: OSCAR VAULT
GENERE: CLASSICI
PAGINE: PICCOLE DONNE 228 - COMPLESSIVO 948
PREZZO: 23.80/EBOOK 8.99


TRAMA

Sullo sfondo dell’America lacerata dalla guerra di Secessione si snodano le storie delle protagoniste, tutte femminili, di questo romanzo divenuto da subito un classico amatissimo dal pubblico dei giovani lettori (e non solo). Le "piccole donne" del titolo sono le sorelle March. Quattro ragazze con caratteri molto diversi tra loro: Margaret, per tutti Meg, la maggiore, sedici anni, ha una passione inveterata per l’eleganza del bel mondo; Josephine, la scarmigliata, ribelle e anticonformista Jo, quindici anni, adora scrivere racconti e divorare libri; Elizabeth, detta Beth, tredici anni, timida al punto da non riuscire ad andare a scuola, molto dolce e con uno spiccato talento per la musica; Amy, la piccola di casa, dodici anni, capricciosa e vanesia, adora dipingere e disegnare ed è l’artista del gruppo. Basta leggere la prima pagina per immergersi nell’atmosfera casalinga di casa March: il chiacchiericcio fitto delle sorelle, gli echi di un mondo che fuori è pieno di gioia, le evasioni nel sogno. La bellezza di "Piccole donne" è tutta nel divampante incendio di un mondo che fu, il mondo delle illusioni fanciullesche, un mondo in cui la vita è ancora potenza e scrigno di ogni possibilità. Nell’affollarsi dei presagi all’ultima pagina del libro, quando le quattro sorelle, ognuna con un tono diverso, si dicono che non sarebbe possibile essere più felici di così, e nel dirlo riescono a fermare l’attimo, ma solo per poco; perché poi crescono.

RECENSIONE - COMMENTO

Vi siete mai chiesti perché aspettate tanto a leggere un libro?
Quando si tratta dei classici si teme sempre il loro approccio, io in particolare ho notato, nella mia evoluzione da lettrice, che nei primi anni del liceo, ho letto diverse opere considerate dei pilastri della letteratura italiana e non solo. Crescendo i miei gusti sono cambiati e mi sono allontanata un po' da quel mondo che da sempre mi affascina molto, temendo proprio di non riuscire più a immergermi in quelle storie. Questo 2020 sarà l'anno dei recuperi, di tutti quei libri che vorrei tanto leggere e che alla fine lascio sempre in fondo alla lista. Quando gli amici di Oscar Vault mi hanno dato la possibilità di ricevere questa bellissima edizione di "Piccole Donne", contente oltre questo anche: "Piccole donne crescono", "Piccoli uomini" e "I ragazzi di Jo", non ho saputo resistere.
A dicembre ho iniziato così a pianificare le mie letture del nuovo anno e questa era la primissima della lista e, una volta tanto, ho rispettato alla lettera la mia scaletta.
Tornando alla domanda iniziale, più sfogliavo le sue pagine, più mi immergevo nella quotidianità della famiglia March e più mi chiedevo perché avessi aspettato tanto.
E' stato un innamoramento graduale quello che mi ha fatto affezionare a queste quattro sorelle, Meg, Jo, Beth e Amy, prediligendo la piccola Beth, poiché con la sua semplicità e timidezza è riuscita a ottenere un posto speciale nel mio cuore, senza dimenticare lo spavento che mi ha fatto prendere.
Siamo in America, sullo sfondo della Guerra di Secessione, quando la famiglia March attende il ritorno del padre, al fronte anche lui, sperando nell'arrivo continuo delle sue lettere e delle sue parole, in momenti che riuniscono le cinque donne attorno al fuoco per sentire un po' più vicino l'amato genitore.
Quattro sorelle per quattro personalità del tutto differenti che, nel corso dell'anno narrativo, emergono in pieno, facendoci conoscere i loro sogni e speranze, le loro paure nel futuro, ma anche tutta la semplicità di cui è fatta la loro vita. Una famiglia povera, ma ricca nell'animo: ricca di amore e calore famigliare, ricca di sostegno reciproco tra sorelle, nonostante come in qualsiasi famiglia ci siano momenti di piccoli litigi, da vincere con una carezza e un abbraccio.
La storia si apre a Natale, un momento di raccolta, di magia e di unione e termina proprio l'anno successivo nello stesso periodo. Un anno che dona e toglie alle piccole donne, porta amicizie e responsabilità, lasciando che comprendano cosa sia veramente importante per loro, cosa invece superficiale e cosa non adatto alla loro modestia.
Una lettura di altri tempi, che immerge gradualmente nella sua storia, arricchendola con l'ambientazione e i costumi, portando alla luce epoche passate dove ciò che era importante era davvero la famiglia e l'unione, il calore del camino dove ci si riuniva la sera, le parole sussurrate tra sorelle poco prima di addormentarsi, i sorrisi per le piccole cose, la gioia negli occhi per poter svolgere le proprie passioni. Insomma uno di quei libri da leggere, che voi abbiate quindici o cinquant'anni, non è mai troppo tardi per recuperare determinate storie!
Potrei passare un'intera giornata a decantare la bellezza di questo libro, ma lascio a voi stabilirlo o ricordarlo se già lo conoscete. Io al momento non vedo l'ora di andare al cinema per vederne la nuova trasposizione, di cui ho già sentito tantissimi pareri postivi.
Febbraio sarà dedicato al secondo libro, "Piccole donne crescono", per ritrovare le nostre giovani e tornare nella loro vita.
Ultimo, ma non per questo meno importante, menzione d'onore all'edizione: pagine argentate ricche di brillantini, suddivisione del testo su due colonne che, personalmente, non mi ha disturbato, aggiunta di illustrazioni dal tratto semplice e delicato.
Da quel che ho appreso negli ultimi mesi, Oscar Vault è una vera garanzia!
VALUTAZIONE: ★★★★★

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