Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo di una lettura che, per me, è stata una vera e propria sfida, accolta e superata senza troppe difficoltà. Ho deciso, nel mese di Settembre, di aderire al gruppo di lettura sulla letteratura Francese di @manumomelibri, che prevedeva "Il conte di Montecristo" di Alexandre Dumas, scelto nell'edizione Feltrinelli Editore. Nell'articolo di seguito, come sempre, tutte le mie impressioni e qualche curiosità al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: IL CONTE DI MONTECRISTO
AUTORE: ALEXANDRE DUMAS
DATA DI PUBBLICAZIONE: 04 GIUGNO 2014 (EDIZIONE IN FOTO)
CASA EDITRICE: FELTRINELLI EDITORE
COLLANA: UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI
GENERE: CLASSICO
PAGINE: 1191
PREZZO: 14.25/EBOOK 2.99
TRAMA
Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna de "Il conte di Montecristo" si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo. Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni Quaranta dell'Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell'eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell'ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo. Un successo fulmineo, sancito dall'immediato passaggio all'edizione in volume e da un incredibile numero di ristampe e traduzioni. Ma fin da subito, quell'aggettivo, "popolare", suonò, in tutta una parte della critica colta, come una netta discriminazione, se non come una condanna. Al contrario, il "Montecristo" deve oggi essere situato nel posto che merita: all'apice della più felice stagione del romanzo europeo.
RECENSIONE - COMMENTO
La mia personale soddisfazione letteraria di questo 2020 è stata quella di affrontare un grande classico senza troppe paure. Paure di cosa direte voi?
Innanzitutto il mio rapporto con gli autori francesi, a parte qualche rara eccezione, non è dei più idilliaci, dal momento che trovo la loro scrittura molto descrittiva, quasi troppo poetica e pedante.
Poi mi trovavo davanti a uno dei capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi, amato da più generazioni, divenuto film di successo e oggetto di numerose ristampe nel corso degli anni.
Infine il numero di pagine. Questa edizione che ho scelto conta più di mille pagine, con un font abbastanza piccolo che spesso mi ha messo in difficoltà, soprattutto leggendo di sera quando la stanchezza era più evidente.
Ma nonostante tutto questo sono davvero contenta e soddisfatta di non essermi fermata ai pregiudizi, al tomo che avevo di fronte e all'importanza della storia.
"Il conte di Montecristo" è uno dei romanzi più completi che abbia letto negli ultimi anni, uno di quei libri che, sfogliata l'ultima pagina, senti che il mese impiegato, o più, nella sua lettura, ha dato dei frutti, ti ha lasciato emozioni e diversi spunti di riflessione.
Edmond Dantès è un personaggio dai mille volti e sfaccettature, uno di quelli che riesce a raggirare e ingannare anche il lettore se, per un attimo, perde il filo dell'attenzione. Giovane uomo in procinto di sposarsi e divenire primo marinaio della nave mercantile che lo ha appena riportato in patria, Edmond si trova al centro dalla gelosia e dalla meschinità umana.
Due difficili sentimenti capaci di rovinare per sempre la felicità di un uomo, spegnendone la luce della vita e rendendolo avido di vendetta.
Vendetta che verrà perpetrata nel corso di numerosi anni, atta a rovinare per sempre i suoi nemici, traditori che lo hanno rinnegato, mettendolo nelle mani della menzogna e della giustizia.
Un romanzo che si svolge su diversi piani narrativi, facendo parlare tutti quanti i personaggi, da giovani a uomini e donne di mondo, permettendo al lettore di seguirne la vita e l'evoluzione, sia al cospetto di Edmond sia alla sua trama nei loro confronti.
Edmond, come vi dicevo, lo considero "uomo dai mille volti", assumendo identità fantasiose e differenti che avranno sempre la soluzione pronta in ogni occasione, sapendosi mostrare anima magnanima con chi davvero gli sta a cuore; ma al contempo giudice senza sconti con chi ha distrutto il suo futuro.
"Il conte di Montecristo" intreccia la trama frutto dell'autore, con la storia francese, ovvero il periodo che coincide con il ritorno in patria di Napoleone dopo l'esilio all'Isola d'Elba e la monarchia di Luigi XVIII.
Nonostante queste incursioni storiche, ho trovato una continua fluidità narrativa, anche e soprattutto nei momenti puramente descrittivi, che siano storici, degli ambienti o della pazzia umana.
Ad oggi sono convinta che il capolavoro di Alexandre Dumas, noto anche per il ciclo de "I tre moschettieri", sia uno di quei classici che, almeno una volta nella vita, ogni lettore dovrebbe affrontare. Per la tematica affrontata, quella gelosia sempre troppo attuale e che spesso non permette di prevedere in maniera lucida le sue conseguenze. Come la cattiveria e le privazioni influiscano a fondo sull'animo delle persone, rendendole a volte cieche e altre troppo lucide e con un piano ben preciso e architettato. Come l'essere imprigionato per decine di anni modifichi per sempre le priorità di una persona, lasciando quella sete, quella rabbia da restituire, gradualmente e con una certa diplomazia.
Sembra quasi un paradosso, ma ho trovato moltissima diplomazia negli atteggiamenti e nei pensieri di Edmond, sempre lucido e calmo, mai avventato, ma calcolatore al centesimo.
Potrei scrivere pagine e pagine di pensieri al termine di questa lettura, ma spero vivamente di aver stuzzicato quel tanto che basta la vostra curiosità, avervi trasmesso un po' di sensazioni positive e, perché no, aver affievolito un po' dei vostri timori.
VALUTAZIONE: ★★★★★
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