Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo della lettura di Novembre nel gdl #ioleggoeinaudi, libro che era in wishlist perciò sono molto contenta di averlo recuperato, anche se...
Si tratta di "Persone normali" di Sally Rooney, per l'appunto edito Einaudi, per il quale trovate anche la serie tv su Netflix. Nell'articolo che segue, al consueto, vi lascio tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: PERSONE NORMALI
AUTORE: SALLY ROONEY
DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 MAGGIO 2019
CASA EDITRICE: EINAUDI
COLLANA: ET SCRITTORI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 240
PREZZO: 10.45/EBOOK 9.99
TRAMA
Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell'Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell'amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d'altri (quella della madre di Marianne). Nell'inventario di vantaggi e svantaggi, l'inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono "come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l'una vicino all'altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili": nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé. Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali. In un modo o nell'altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un'innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all'autodistruttività.
RECENSIONE - COMMENTO
Sally Rooney negli ultimi mesi è un'autrice piuttosto chiacchierata, che divide in due fazioni i suoi lettori, in particolar modo con "Persone normali", libro che o apprezzi in toto oppure no. Eppure al suo termine riesco a stare in un'equa via di mezzo, non posso dire di averlo amato e osannarlo, ma sarei bugiarda a dire che è da dimenticare del tutto.
Partiamo quindi da cosa salvo: la scrittura e lo stile narrativo.
L'autrice ha fatto una scelta stilistica ben precisa e, super apprezzato averla inserita fin dalle prime righe così da non spiazzare il lettore nel corso d'opera. Di cosa sto parlando? Della scelta di non virgolettare, alla maniera classica, i dialoghi, ma renderli un tutt'uno con la storia e la narrazione principale. Ammetto che avevo già letto in passato altri libri con questa particolarità, quindi non ho avuto problemi a immergermi in esso; forse per chi si trova davanti a un testo così per la prima volta risulta un po' più difficoltoso.
Credo che questo espediente sia stato utilizzato per rendere il tutto come un lungo racconto fluido, privo di pause forzate o interruzioni che poco aggiungevano alla storia.
Cosa non ha funzionato dal mio punto di vista? I personaggi.
Fin da principio non sono mai entrata in empatia né con Connell né tanto meno con Marianne, personaggio con la quale ho provato una fortissima avversità, che andava crescendo man mano che si sviluppava la storia.
Le mie aspettative erano abbastanza alte è vero, però il mio problema si è palesato davanti ai loro atteggiamenti, per me impossibili da giustificare, in particolar modo con Marianne, che a tratti mi dava l'impressione di cercare di far provare "pietà" al lettore nei suoi confronti e voler passare come vittima della situazione, quando i suoi comportamenti sono autolesionisti e, a mio avviso, incomprensibili.
Lei è la classica ragazza di buona famiglia, schivata da tutti a scuola, evitata perché tacciata di essere la "sfigata" della situazione, si trasforma, come il bruco in farfalla, giungendo al college. Avrei preferito sicuramente una trasformazione positiva, una presa di coscienza anche dei sentimenti provati nei confronti di Connell. Al contrario diventa tutta apparenza e poca sostanza, iniziando a frequentare ragazzi che la privano della sua, già scarsa, personalità, portandola a provare piacere nel venir derisa e maltrattata da loro stessi.
Molte delle persone che hanno letto questa storia ritengono che Connell e Marianne siano complementari e che insieme si salvino; io resto dell'idea che potevano assolutamente essere persone più mature, invece che normali, agendo di conseguenza.
Leggerò volentieri l'altro romanzo dell'autrice, "Parlarne tra amici", proprio perché ho apprezzato il suo modo di scrivere, ma se dovessi fermarmi a questo non lo consiglierei molto volentieri.
VALUTAZIONE: ★★★
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