Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo del primo volume di una nuova trilogia, riscoperta e portata in Italia da Fazi Editore, che ringrazio per l'invio della copia del libro.
"Infanzia" di Tove Ditlevsen inaugura la trilogia di Copenaghen.
Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: INFANZIA
SERIE: TRILOGIA DI COPENAGHEN #1
AUTRICE: TOVE DITLEVSEN
DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 MARZO 2022
CASA EDITRICE: FAZI EDITORE
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 150
PREZZO: 14.25/EBOOK 8.99
TRAMA
La piccola Tove vive con i genitori e il fratello maggiore in un quartiere operaio di Copenaghen. Il padre, uomo schivo dalle simpatie socialiste, si barcamena passando da un impiego saltuario all’altro. La madre è distante, irascibile e piena di risentimento: non è facile prevedere i suoi stati d’animo e soddisfare i suoi desideri. A scuola Tove si tiene in disparte, dentro di sé è convinta di essere incapace di stabilire veri rapporti con i coetanei; fa però amicizia con la selvaggia Ruth, una bambina del suo quartiere che la inizia ai segreti degli adulti. Eppure anche con lei Tove indossa una maschera, non si svela né all’amica né a nessun altro. La verità è che desidera soltanto scrivere poesie: le custodisce in un album gelosamente nascosto, soprattutto da quando il padre le ha detto che le donne non possono essere scrittrici. Sempre più chiara, in Tove, è la sensazione di trovarsi fuori posto: la sua capacità di osservazione, lucida, inesorabile, ma al tempo stesso sensibilissima, le fa apparire estranea l’infanzia che sta vivendo, come se fosse stata pensata per un’altra bambina. Le sta stretta, quest’infanzia, eppure comincerà a rimpiangerla nell’attimo stesso in cui se la lascerà alle spalle.
RECENSIONE - COMMENTO
"Infanzia" è la riscoperta dell'anno; fortemente voluto da Fazi Editore, ci regala la possibilità di conoscere da vicino, e dall'interno, la vita della romanziera danese vissuta negli anni '90 Tove Ditlevsen.
Primo volume della trilogia di Copenaghen, come se ne deduce dal titolo, si ripercorre l'infanzia dell'autrice fino ai suoi tredici-quattordici anni, quando il mondo adulto inizia ad affacciarsi al periodo che dovrebbe essere più ricco di gioie e serenità.
Scopriremo nel corso del tempo che la vita di Tove Ditlevsen è stata tutto fuorché semplice; travagliata e sempre accompagnata da un senso di spaesamento, quel non essere mai al posto giusto, occupando uno spazio non proprio.
Tove cresce in un quartiere operario di Copenaghen, con un fratello maggiore verso cui vanno le considerazioni della famiglia più consistenti, un padre non in grado di mantenere un lavoro stabile e una madre che la zittisce solo con uno sguardo.
Un ambiente non di certo stimolante quello che circonda la piccola Tove, che tuttavia riesce a coltivare la sua segreta passione, quella per la scrittura.
Il suo quaderno di poesie è una sorta di prezioso tesoro, da custodire al sicuro da occhi indiscreti, ma ancor più da chi crede che una donna non possa affacciarsi al mondo della scrittura e della letteratura in generale.
"Infanzia" è un romanzo breve, si legge in poche ore, che racchiude in se tante emozioni e stati d'animo. Non solo quelli di Tove che iniziamo a conoscere e ad accompagnare nella sua crescita, ma anche quelli del lettore che si trova davanti continui spunti di riflessione su tematiche quali l'infanzia, l'estrazione sociale e l'ambiente domestico in cui si vive.
Proprio quest'ultimo, secondo me, è quello che più ha influenzato e modellato il carattere di Tove, non riuscendo a smussarne gli angoli, ma lasciandole sempre un senso di inadempiezza, l'idea di essere sbagliata o di atteggiarsi in modi inappropriati quando invece si cerca la considerazione che la sola infanzia richiede. Uno sguardo sorridente, una carezza o un attimo di ascolto sono ciò che i bambini ricercano, non sempre esplicitandone il bisogno, dal momento che è il mondo adulto che dovrebbe rendersi conto delle loro necessità, nonostante sia quanto di più difficile l'essere umano sia chiamato a riconoscere.
VALUTAZIONE: ★★★★☆
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