Buongiorno lettori❤
Gennaio è stato il mese del ritorno nei gruppi di lettura, ma anche del ritrovo di un'autrice che tanto avevo amato due anni fa, Viola Ardone. Insieme al gruppo #ioleggoeinaudi abbiamo affrontato "Oliva Denaro", edito per l'appunto Einaudi.
Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: OLIVA DENARO
AUTRICE: VIOLA ARDONE
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 SETTEMBRE 2021
CASA EDITRICE: EINAUDI
COLLANA: STILE LIBERO BIG
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 312
PREZZO: 17.10/EBOOK 9.99
TRAMA
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa - glielo ripete ossessivamente la madre - che "la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia". Le piace studiare e imparare parole difficili, correre "a scattafiato", copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché "fanno venire i grilli per la testa"), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l'idea di avere "il marchese", perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.
RECENSIONE - COMMENTO
Il magnetismo che lo sguardo in copertina cattura il lettore a prima vista, è lo stesso riflesso nella scrittura di Viola Ardone che mantiene il lettore ancorato alla storia dall'inizio alla fine.
Dopo "Il treno dei bambini", in questo nuovo romanzo ho riconosciuto una delle caratteristiche principali dello stile della Ardone, ovvero quella di farti conoscere l'anima dei suoi personaggi, porli a nudo nei loro sentimenti, mai con sensi di pietà, quanto con una delicatezza rara e speciale.
"Oliva Denaro" è Franca Viola, la prima donna che, nella Sicilia degli anni '60, dice no, ribellandosi al matrimonio riparatore e divenendo una delle prime figure esempio quando si parla di emancipazione.
Sembrano passati secoli quando l'uomo poteva "pulirsi" dal suo peccato sposando la sua vittima, eppure parliamo di poco più di sessant'anni fa.
Siamo nell'epoca dei bambini che giocano per strada fino all'ora di cena, quando le ragazzine correvano verso casa dopo la scuola, magari nascondendo piccoli segreti se venivi dalla campagna e vivevi in una famiglia umile, per non far credere di avere grilli per la testa.
Oliva ha poco più di quindici anni, eppure è ancora una bambina se pensiamo al periodo storico in cui ci troviamo. Bambina sì, ma con una forte determinazione e con idee ben chiare e precise in testa. Non è pretenziosa ne vanitosa; sogna di diventare maestra e non è sicura di volersi sposare. Vorrebbe che la mentalità della società, soprattutto da parte degli uomini, cambiasse, non vedendo più le donne solo buone per stare in casa, ma permettendo loro di vivere alla luce del sole.
Viola Ardone in questo suo nuovo lavoro mette in primo piano un secondo personaggio chiave del racconto, il padre di Oliva. Da lui arriva l'umiltà della terra, il sacrificio a mantenere la famiglia e il sostegno continuo verso l'amata figlia piccola. Una figura la sua che, apparentemente, mai si scompone, propenso all'ascolto e alla mediazione, diviene la roccia di Oliva, il braccio a cui aggrapparsi quando la vita si dimostra in tutta la sua difficoltà: quando le bocche sussurrano, gli occhi spiano di traverso e i pettegolezzi si trasformano in armi che feriscono.
"Oliva Denaro" è un romanzo che, nel suo essere doloroso, racchiude messaggi di speranza e di forza; racconta un'Italia che cambia, nelle sue leggi e nella sua filosofia.
Una lettura dalla quale è quasi impossibile staccarsi, poiché dona emozioni continue che passano dalla rabbia allo sconforto, dal sorriso alla consapevolezza di trovarsi davanti a una delle figure femminili più incisive che la letteratura ha raccontato negli ultimi anni.
Se Oliva era solo una ragazzina quando non ha potuto scegliere, si è dimostrata donna nel suo rimanere coerente con la propria mente, dimostrando che l'uomo, in quanto maschio, non è vincitore, ma è il primo a perdere.
VALUTAZIONE: ★★★★★
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