Buongiorno lettori♥
Come ogni venerdì sapete bene che mi piace iniziare il weekend con una recensione e un consiglio di lettura per voi! Il libro di cui andiamo a parlare oggi è "Hotel Bella Vista" di Colette edito La Tartaruga nella collana Le tartarughe tascabili, che trovo avere delle cover stupende.
A parte l'estetica, ho apprezzato molto questo breve libricino, le ragioni le trovate leggendo la recensione, ma sono pronta a dirvi che non è una lettura per tutti! Perciò prendetevi del tempo e decidete se dare o meno un'opportunità a una delle autrici più chiacchierate del Novecento Francese.
Buone letture♥
TITOLO: HOTEL BELLA VISTA
AUTORE: COLETTE
DATA DI PUBBLICAZIONE: 08 MAGGIO 2012
CASA EDITRICE: LA TARTARUGA EDIZIONI
COLLANA: LE TARTARUGHE TASCABILI
GENERE: RACCONTI
PAGINE: 168
PREZZO: 2,66
TRAMA
In questo libro, Colette ci conduce in un grazioso albergo in Provenza dove passa una settimana mentre sorveglia i lavori nella sua casa di campagna appena acquistata. Madame Suzanne e Madame Ruby sono le proprietarie dell'hotel, due donne molto diverse tra loro: una delicata e femminile, l'altra forte e autoritaria. Colette le osserva divertita, ma un sospetto non la lascia tranquilla. Finché non verrà svelato un curioso, sorprendente segreto d'amore...
La lettura di questo libro, suddiviso in quattro racconti, si è resa più "difficile" di quanto pensassi leggendone la trama iniziale.
Definisco al momento il termine "difficile": ciò che mi ha lasciato perplessa è stata la scrittura, soprattutto nel primo racconto, poiché ricca di termini abbastanza ricercati e, al tempo stesso, ormai desueti. Altra caratteristica molto particolare, e ancora una volta propria delle prime pagine, è il modo di parlare di una delle due donne protagoniste, in quanto all'interno di ogni frase evita sempre il verbo avere, in favore del verbo essere.
Questa scelta stilistica ha insinuato in me qualche dubbio, infatti alcune frasi dovevo rileggerle un paio di volte, prima di coglierne il significato, rallentando la lettura, che, senza ombra di dubbio, risulta interessante.
I quattro racconti ruotano su aloni di mistero, molto sottili, ma ben celati dietro maschere o inganni, che ti portano in un mondo decisamente particolare, dove nulla è mai come sembra, e questo è proprio il caso di dirlo.
Apprezzo molto che all'inizio del libro ci sia una nota introduttiva, dove si spiega la scelta di mantenere una traduzione quanto più simile al testo originale; da qui appunto derivano i termini ricercati e poco utilizzati nel lessico moderno.
Colette è definita una tra le autrici francesi del '900 più scandalosa, proprio per i temi affrontati, che nella società che rifletteva ancora la luce della Belle époque, erano per lo più tabù. Attraverso le storie raccontate in "Hotel Bella Vista" ho potuto capire il perché era considerata così, quando, al giorno d'oggi, nessuno avrebbe gridato allo scandalo per le sue parole.
Nel complesso il suo stile narrativo mi ha anche incuriosita, risulta in alcune parti scorrevole ed essendo un testo di breve durata sono riuscita ad apprezzarlo.
Ne consiglio la lettura, solo se pronti a immergervi in un mondo a sé stante, lasciate da parte le certezze odierne e prenderete parte a delle scenette, quasi teatrali, che vi metteranno davanti a una serie di deviazioni, prima di portarvi sulla giusta strada. Soprattutto non lasciatevi intimorire dal primo racconto, essendo tutti autoconclusivi potete entrare nella storia in ordine sparso e affrontare la "difficoltà" solo alla fine, quando avrete fatto "amicizia" con questa scrittrice unica nel suo genere.
VALUTAZIONE: ★★★☆
RECENSIONE - COMMENTO
La lettura di questo libro, suddiviso in quattro racconti, si è resa più "difficile" di quanto pensassi leggendone la trama iniziale.
Definisco al momento il termine "difficile": ciò che mi ha lasciato perplessa è stata la scrittura, soprattutto nel primo racconto, poiché ricca di termini abbastanza ricercati e, al tempo stesso, ormai desueti. Altra caratteristica molto particolare, e ancora una volta propria delle prime pagine, è il modo di parlare di una delle due donne protagoniste, in quanto all'interno di ogni frase evita sempre il verbo avere, in favore del verbo essere.
Questa scelta stilistica ha insinuato in me qualche dubbio, infatti alcune frasi dovevo rileggerle un paio di volte, prima di coglierne il significato, rallentando la lettura, che, senza ombra di dubbio, risulta interessante.
I quattro racconti ruotano su aloni di mistero, molto sottili, ma ben celati dietro maschere o inganni, che ti portano in un mondo decisamente particolare, dove nulla è mai come sembra, e questo è proprio il caso di dirlo.
Apprezzo molto che all'inizio del libro ci sia una nota introduttiva, dove si spiega la scelta di mantenere una traduzione quanto più simile al testo originale; da qui appunto derivano i termini ricercati e poco utilizzati nel lessico moderno.
Colette è definita una tra le autrici francesi del '900 più scandalosa, proprio per i temi affrontati, che nella società che rifletteva ancora la luce della Belle époque, erano per lo più tabù. Attraverso le storie raccontate in "Hotel Bella Vista" ho potuto capire il perché era considerata così, quando, al giorno d'oggi, nessuno avrebbe gridato allo scandalo per le sue parole.
Nel complesso il suo stile narrativo mi ha anche incuriosita, risulta in alcune parti scorrevole ed essendo un testo di breve durata sono riuscita ad apprezzarlo.
Ne consiglio la lettura, solo se pronti a immergervi in un mondo a sé stante, lasciate da parte le certezze odierne e prenderete parte a delle scenette, quasi teatrali, che vi metteranno davanti a una serie di deviazioni, prima di portarvi sulla giusta strada. Soprattutto non lasciatevi intimorire dal primo racconto, essendo tutti autoconclusivi potete entrare nella storia in ordine sparso e affrontare la "difficoltà" solo alla fine, quando avrete fatto "amicizia" con questa scrittrice unica nel suo genere.
VALUTAZIONE: ★★★☆
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