Buongiorno lettori🎔
Ultima recensione della settimana per un recupero di lettura. Lo scorso weekend mi sono dedicata all'ultima pubblicazione di Chiara Moscardelli, "Extravergine. Vergini si nasce o si diventa?" edito Solferino, che ringrazio ancora per la copia che mi era stata inviata.
Nato come prequel all'omonima serie tv andata in onda su Fox Life lo scorso autunno con Lodovica Comello nei panni di Dafne, questa lettura si è rivelata molto legata a essa. Nell'articolo che segue tutte le mie impressioni.
Buone letture🎔
TITOLO: EXTRAVERGINE. VERGINI SI NASCE O SI DIVENTA?
AUTORE: CHIARA MOSCARDELLI
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 SETTEMBRE 2019
CASA EDITRICE: SOLFERINO
GENERE: PREQUEL A UNA SERIE TELEVISIVA
PAGINE: 147
PREZZO: 12.80/EBOOK 9.99
TRAMA
A quasi trent’anni ci sono difetti che nessuno ti perdona, e uno di questi è la verginità . Dafne Amoroso lo sa benissimo, anche perché la sua esuberante amica Ginevra glielo ripete di continuo. C’entra la sua cronica timidezza? La mancanza del padre, che non ha mai conosciuto? O magari un’infanzia funestata da una madre ex attrice di film porno-soft, nudista e fricchettona, che fin dalla pubertà ha tentato a ogni costo di indurre la figlia a liberarsi da quel problemuccio? Trasferirsi a Milano dalla Puglia è stato inutile: a Dafne non succede niente, da nessuna parte. Tanto che quando prende l’aereo diretta in Azerbaijan, per un’improbabile settimana seminariale sul romanzo Regency, lei non pensa certo che la sua vita stia per cambiare. E invece. L’incontro-scontro con un uomo misterioso all’aeroporto, un inseguimento in taxi, un camion pieno di capre e l’inevitabile incontro nel fienile sono solo l’inizio di un’avventura esotica che, incredibilmente, proseguirà a Milano. Qui infatti Dafne viene assunta nientemeno che da "Audrey", patinatissima rivista femminile in cui sembra destinata a passare da un equivoco a un altro ancora peggiore. E a scoprire che non è così facile lasciarsi alle spalle il fascinoso Mathias Gallo e la promessa che le ha fatto…L’esilarante romanzo di formazione di una ragazza moderna che avrebbe tanto voluto essere all’antica, ma imparerà che nulla può fermare chi ha deciso di cambiare.
RECENSIONE - COMMENTO
Inizio questa recensione svelandovi subito di non aver seguito la serie tv andata in onda su Fox Life di "Extravergine" legata proprio al libro della Moscardelli.
Ero curiosa di conoscere questa sua nuova storia, poiché la ritengo un'autrice in grado di utilizzare al meglio l'ironia nel trasmettere un messaggio dalle sue parole. Basta vedersi "Volevo essere una gatta morta" e "Volevo essere una vedova", dove Chiara, attraverso un suo alter ego, analizza il mondo femminile, tra stereotipi, miti da sfatare e la ricerca di uno status quo.
Un libro che nasce come prequel alla serie, se avete visto quest'ultima senza aver letto il libro non credo ci sia un alto tasso di informazioni mancanti, ma se volete recuperarlo magari avrete un quadro più ampio della situazione. Se avete all'attivo sia la visione che la lettura, allora il mondo di Dafne per voi non avrà segreti. Infine c'è la categoria a cui appartengo anche io, quella della sola lettura, da usare come stacco tra libri più impegnativi o come momento di puro svago e divertimento.
Anche dopo aver terminato il libro non penso di recuperare la serie, ma mai dire mai!
Una storia che si legge abbastanza in fretta, io l'ho divisa in due pomeriggi per portare avanti altre letture, caratterizzata dalla narrazione tipica di Chiara: capitoli non eccessivamente lunghi, personaggi presentati da loro stessi, attraverso i loro tanti difetti, e l'uso di un linguaggio diretto e ironico.
Dafne Amoroso è una ragazza dalla vita bizzarra, una madre che pratica il nudismo, un padre dall'identità ignota, un'amica, Ginevra, spumeggiante e senza peli sulla lingua. Ginevra è la classica ragazza moderna, che non si fa problemi a rimbalzare da una storia all'altra, perché nonostante i trent'anni, non cerca una relazione stabile, quanto il divertimento. Può sembrare paradossale ma il suo personaggio mi ha divertito più di quello della stessa Dafne, visto che il qualità di suo "grillo parlante" cerca di incoraggiarla a lasciarsi andare, a vivere alla giornata, a prendere le cose meno sul serio e a guardarsi con occhi diversi. Insomma cercare di farsi notare invece che nascondersi sotto strati e strati di vestiti. Dafne è, al contrario, riflessiva e metodica, non lascia nulla al caso e cerca di tenere i guai lontani da lei, anche se un viaggio in Azerbaijan, la catapulterà al centro di un ciclone quasi surreale.
Le scene comiche non mancano, certo, ma la trama di base vi porterà a una piccola parte del viaggio nel mondo di Dafne, la cui conoscenza non potrà essere completata solo da queste pagine.
Valutazione basata solo su ciò che ho potuto leggere, che è sì leggero, ma di poca sostanza.
VALUTAZIONE: ★★★
Ero curiosa di conoscere questa sua nuova storia, poiché la ritengo un'autrice in grado di utilizzare al meglio l'ironia nel trasmettere un messaggio dalle sue parole. Basta vedersi "Volevo essere una gatta morta" e "Volevo essere una vedova", dove Chiara, attraverso un suo alter ego, analizza il mondo femminile, tra stereotipi, miti da sfatare e la ricerca di uno status quo.
Un libro che nasce come prequel alla serie, se avete visto quest'ultima senza aver letto il libro non credo ci sia un alto tasso di informazioni mancanti, ma se volete recuperarlo magari avrete un quadro più ampio della situazione. Se avete all'attivo sia la visione che la lettura, allora il mondo di Dafne per voi non avrà segreti. Infine c'è la categoria a cui appartengo anche io, quella della sola lettura, da usare come stacco tra libri più impegnativi o come momento di puro svago e divertimento.
Anche dopo aver terminato il libro non penso di recuperare la serie, ma mai dire mai!
Una storia che si legge abbastanza in fretta, io l'ho divisa in due pomeriggi per portare avanti altre letture, caratterizzata dalla narrazione tipica di Chiara: capitoli non eccessivamente lunghi, personaggi presentati da loro stessi, attraverso i loro tanti difetti, e l'uso di un linguaggio diretto e ironico.
Dafne Amoroso è una ragazza dalla vita bizzarra, una madre che pratica il nudismo, un padre dall'identità ignota, un'amica, Ginevra, spumeggiante e senza peli sulla lingua. Ginevra è la classica ragazza moderna, che non si fa problemi a rimbalzare da una storia all'altra, perché nonostante i trent'anni, non cerca una relazione stabile, quanto il divertimento. Può sembrare paradossale ma il suo personaggio mi ha divertito più di quello della stessa Dafne, visto che il qualità di suo "grillo parlante" cerca di incoraggiarla a lasciarsi andare, a vivere alla giornata, a prendere le cose meno sul serio e a guardarsi con occhi diversi. Insomma cercare di farsi notare invece che nascondersi sotto strati e strati di vestiti. Dafne è, al contrario, riflessiva e metodica, non lascia nulla al caso e cerca di tenere i guai lontani da lei, anche se un viaggio in Azerbaijan, la catapulterà al centro di un ciclone quasi surreale.
Le scene comiche non mancano, certo, ma la trama di base vi porterà a una piccola parte del viaggio nel mondo di Dafne, la cui conoscenza non potrà essere completata solo da queste pagine.
Valutazione basata solo su ciò che ho potuto leggere, che è sì leggero, ma di poca sostanza.
VALUTAZIONE: ★★★
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