Buongiorno lettori❤
Chi non ha amato il grande classico di Charlotte Brontë, la storia di riscatto della piccola Jane, che dall'assoluta povertà, economica e di sentimenti, eleva la propria persona, dimostrando quanto amore ci sia nel suo cuore.
Da questa storia ne è stato scritto un "prequel", uno dei primi a livello letterario, soprattutto a favore di un caposaldo della letteratura inglese. E chi ha avuto questa idea? La scrittrice britannica, di origini caraibiche, Ella Gwendolen Rees Williams, nota come Jean Rhys.
Il suo "Il grande mare dei sargassi" riprende la vita, fin dall'infanzia della "madwoman in the attic", la pazza donna che abita le soffitte della tenuta di Mr. Rochester, Bertha Mason.
Vi invito a proseguire la lettura dell'articolo per scoprire qualcosa in più su queste due autrici, sui loro personaggi e le loro storie.
Buone letture❤
La "madwoman in the attic"
L'arrivo di Jane Eyre a Thornfield Hall è subito caratterizzato da un monito verso la ragazza: porre assoluta attenzione all'ultimo piano della casa, dove si dice viva una donna pazza, rinchiusa e tenuta a bada, lontano da tutti gli altri abitanti.
Il suo è un personaggio complesso dal punto di vista psicologico, che appare sporadicamente, ma portando sempre terrore con se e nelle sue azioni, volendo porre l'accento sui suoi diritti.
Questa donna cercherà più volte di ostacolare la giovane Jane, spaventandola e apparendole come una sorta di spettro, un'anima senza più cuore, un vagabondo alla ricerca della pace assoluta.
Sarà con la sua permanenza nella tenuta che Jane scoprirà la reale identità della donna, il cui nome è Bertha Mason, e il suo ruolo in quell'abitazione, giunta lì come moglie di Mr. Rochester.
Il passato di una donna devastata psicologicamente
Bertha Mason non ha un vero e proprio spazio personale all'interno del romanzo della Brontë, nonostante il suo sia un personaggio complesso sotto più punti di vista che, sono sempre stata dell'idea, meritasse maggior attenzione. Probabilmente l'alone di mistero che l'autrice ha scelto di lasciar aleggiare intorno a lei è perché voleva porre l'attenzione sul dualismo umano: da una parte la bontà d'animo della giovane Jane, dall'altra la meschinità, la cattiveria e la follia.
Il grande mare dei Sargassi
Pubblicato nel 1966, si presenta al pubblico come romanzo post-coloniale, che tratta temi quali razzismo, schiavitù e liberazione, nonché difficoltà di convivenza tra etnie.
Jean Rhys ci porta in Giamaica, ancora colonia inglese, per farci conoscere la storia di Antoinette, dalla sua travagliata infanzia, caratterizzata da diverse perdite famigliari, al suo sfortunato matrimonio con un uomo inglese, il cui nome non viene mai citato all'interno del libro.
Antoinette diviene Bertha, Bertha diviene moglie di Mr. Rochester, Antoinette diviene la "madwoman in the attic". Nonostante questo romanzo si sia presentato alla critica come "prequel" di "Jane Eyre", dopo la sua lettura, ritengo che vada recuperato solo al termine del libro della Brontë, poiché il complesso personaggio di Antoinette va conosciuto a ritroso, dalla sua fine a tutto ciò che ha contribuito alla sua crescita, portandola alle scelte prese e alle naturali conseguenze.
AUTORE: JEAN RHYS
DATA DI PUBBLICAZIONE (EDIZIONE IN FOTO): 24 APRILE 2013
CASA EDITRICE: ADELPHI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 171
PREZZO: 12.35
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