Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo di una delle letture di Gennaio, all'interno del progetto #coppienellinchiostro, dedicato alla scoperta degli amori dei celebri personaggi del passato. Ho conosciuto, così, Alberto Moravia ed Elsa Morante dalla magistrale penna di Anna Folli, in "MoranteMoravia" edito Neri Pozza.
Nell'articolo di seguito, al consueto, tutte le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: MORANTEMORAVIA - UNA STORIA D'AMORE
AUTORE: ANNA FOLLI
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 MAGGIO 2020 (COLLANA BEAT)
CASA EDITRICE: NERI POZZA
GENERE: BIOGRAFIA
PAGINE: 316
PREZZO: 9.50 COLLANA BEAT/EBOOK 9.99
COMMENTO
"Erano una coppia leggendaria. Li chiamavano MoranteMoravia tutto attaccato, come se la loro fosse un’unica vita, come fossero parte di un binomio inscindibile. Eppure non potevano essere più diversi".
Subito dopo aver letto questo incipit ho capito che mi trovavo davanti a un libro che sarebbe stato in grado di donarmi molto, sotto l'aspetto culturale, personale ed empatico per questi due grandi nomi del panorama letterario italiano, e non solo.
Elsa Morante e Alberto Moravia sono autori che conosco per la loro fama, ma verso le loro opere ho sempre provato, e lo provo tutt'ora, una sorta di timore reverenziale, come se ancora non fossi pronta a immergermi nelle loro pagine, a incamerare e fare mio ciò che loro hanno voluto raccontare.
La biografia di Anna Folli è riuscita a umanizzarmi questi volti, forse il timore non sparirà mai, ma ha insinuato in me tantissima curiosità, soprattutto per come sono nati molti dei loro successi. Dagli "Indifferenti" scritto a soli diciotto anni, in una prima bozza senza punteggiatura, perché Moravia creava le storie "a orecchio", narrandole ad alta voce prima ancora di imprimerle su carta. Ai titoli di Elsa Morante, creati nell'isolamento, in anni di convivenza con la propria parte interiore per dare il meglio.
Perché Elsa si è sempre sentita all'ombra del marito, soprattutto i primi tempi, quando riceveva riconoscimenti e lei faticava a farsi notare.
Elsa Morante e Alberto Moravia hanno sempre vissuto questo loro amore condiviso per la letteratura da complementari, avevano un approccio differente, metodologie lontane, eppure sapevano, a modo loro, riconoscere e rispettare il reciproco sacrificio. Così come, a modo loro, sapevano amare. Moravia era un uomo a cui piaceva circondarsi da belle donne; la Morante era una donna passionale e distaccata, fortemente innamorata di Alberto, ma verso il quale viveva una storia molto turbolenta. Sicuramente il periodo vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale è quello che li ha uniti maggiormente, un anno a nascondersi, a sopravvivere con e di poco, un anno che è stato come cancellato con il ritorno a Roma, quando iniziano a dormire in stanze separate, ad abbandonare quella dimensione intima e personale che li aveva aiutati a sopravvivere.
Questo loro amore lo hanno vissuto anche negli anni successivi alla loro separazione, quando entrambi hanno tentato di ricostruirsi una vita personale, ma al contempo erano sempre presenti l'uno per l'altra, nonostante la presenza di nuovi compagni (Dacia Maraini per Moravia ad esempio). Un amore senza tempo e senza spazio, indissolubile, che si cristallizza con la bellissima, e commovente, immagine del funerale di Elsa Morante e di questi fiori lasciati da Alberto che volano via, così come ha fatto lei nei suoi confronti.
Anna Folli ha dato vita a un libro che va oltre la semplice biografia, ha costruito una vera e propria narrazione romanzata, permettendo al lettore di entrare nella loro vita, conoscere i loro amici, e non nomi qualunque, ma i grandi dell'epoca, d'altronde arriviamo alla Roma degli anni '50, quella dove ai tavolini dei bar si riunivano comitive di artisti, musicisti, pittori e discutevano da amici.
Così come assistiamo alla nascita degli "amici della domenica" che fondano il Premio Strega, il più prestigioso riconoscimento letterario italiano.
A leggere quelle pagine ammetto che mi brillavano gli occhi, i famosi occhi a cuoricino, una sana "invidia" verso tutte quelle persone che mi sarebbe piaciuto conoscere, poter sorbirne il più possibile.
Come la speciale amicizia che univa Elsa e Alberto (mi prendo la licenza di chiamarli per nome) con Pier Paolo Pasolini, lui che era una sorta di collante tra i due, intimo confidente di entrambi, e che per un'incomprensione vedrà anni di sentimento cancellati dalla Morante. Perché Elsa, lo ricorda anche il nipote, viveva ogni sentimento con ardore, era molto selettiva, poche erano le persone che potevano circondarsi della sua compagnia e, se si litigava con lei, difficilmente si rientrava nelle sue grazie.
Ci sarebbe materiale per parlarne giorni e giorni, dal primo incontro, al matrimonio, alla più subdola delle malattie che potesse colpire Elsa Morante, potremmo discutere del libro di Anna Folli per ore, così come rileggerlo, senza stancarcene.
Non voglio dilungarmi ulteriormente, ma voglio prendermi ancora un piccolo spazio per consigliarvi questa lettura, per lasciarvi trasportare dalle parole, vivere queste immagini e farle proprie, iniziare a conoscere questi due maestri della letteratura e, perché no, scegliere di approcciarsi anche alle loro storie, un po' nate sotto l'impulso delle loro vite, un po' agognate, ma ne sono certa, tanto amate anche dai loro autori.
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