Buongiorno lettori❤
Nuovo recupero di lettura affrontato e nuova storia apprezzata di un'autrice italiana contemporanea che seguo sempre con piacere. Questa volta sono stata trasportata nella Torino degli anni '30 con "Il morso della vipera" di Alice Basso edito Garzanti, che ringrazio per l'invio della copia del libro.
Nell'articolo di seguito, al consueto, le mie impressioni al suo termine.
Buone letture❤
TITOLO: IL MORSO DELLA VIPERA
AUTORE: ALICE BASSO
DATA DI PUBBLICAZIONE: 02 LUGLIO 2020
CASA EDITRICE: GARZANTI
GENERE: ROMANZO
PAGINE: 302
PREZZO: 16.05/EBOOK 9.99
TRAMA
Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia : racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.
RECENSIONE - COMMENTO
Sono convinta, nella mia esperienza da lettrice, che in ogni personaggio ci sia un po' del suo autore, e che ognuno di questi personaggi prenda con se qualcosa del suo predecessore. Così Anita Bo porta avanti quella parte "gialla" di Vani Sarca e, allo stesso tempo, viene descritta come una ragazza allegra, spigliata e solare, proprio come la sua ideatrice, Alice Basso. Ho avuto la fortuna di conoscere Alice nella mia città e di incontrarla diverse volte, potendo così affermare come la sua risata sia contagiosa, la sua parlantina piacevole e coinvolgente sia il suo modo di raccontare, a voce che su carta.
Dopo aver conosciuto il precedente personaggio di Vani Sarca, ero molto curiosa di questa nuova avventura, differente soprattutto per ambientazione storica. Ci troviamo nella Torino degli anni '30, più precisamente nel 1935, quando il potere in Italia si sta consolidando sempre più verso una precisa strada, e quando ogni ragazza di buona famiglia avrebbe accettato senza troppi convenevoli la proposta di matrimonio del proprio giovane e avvenente fidanzato.
Ecco tutte eccetto Anita, "colpita" da un'improvvisa voglia di lavorare; lei che oltre ad aiutare nella tabaccheria di famiglia, non ha mai mostrato interesse né per lo studio né per il mondo lavorativo. Ora Anita non può rimangiarsi la sua parola e non le resta altra scelta che rispolverare quella labile conoscenza da dattilografa imparata a scuola e cercare un posto, non troppo competitivo, ma che le permetta di dimostrare e mettere a frutto la sua improvvisa buona volontà.
E Anita un lavoro lo trova, in una piccola casa editrice torinese che si occupa di tradurre i gialli americani su una rivista conosciuta e apprezzata, soprattutto dal regime. "Saturnalia" diventa per Anita una sorta di sfida, mettendola davanti a una sete di conoscenza che non credeva di possedere, e che si trova a dover nutrire. Complice l'autore Sebastiano Satta Ascona e le scorribande con la migliore amica Clara, Anita inizia a credere sempre più sia nel potere che assumono le parole pronunciate, sia nell'importanza dettata dalla verità.
Verità che va ricercata anche quando rischia di essere scomoda per il periodo storico in cui la giovane vive.
"Il morso della vipera" è il primo volume di una nuova serie di Alice Basso dove Anita ne sarà protagonista con le sue avventure, allietando la lettura con la sua freschezza e semplicità, ma anche con i tanti dubbi che affliggono una giovane ragazza in procinto di sposarsi e che inizia ad affacciarsi nel mondo dei "grandi", costellato da bugie, segreti e nodi da sciogliere.
La narrazione è caratterizzata da un buon insieme di momenti descrittivi e altri discorsivi, con accenni alla parte storica sia in chiave seriosa che sdrammatizzata.
La Torino degli anni '30 assume in queste pagine un fascino particolare, così come la professione di Anita, dattilografa, che accende sempre in me un qualcosa di speciale. Torino è sempre bella, una città vivibile e qui, tra il lungo Po e le industrie che iniziano a fiorire e portare lavoro, Anita Bo avrà il suo da fare a costruire, grazie alle parole, la sua storia personale e quella che merita di essere conosciuta e ricordata tra le pagine di "Saturnalia".
VALUTAZIONE: ★★★★
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