Buongiorno lettori❤
Oggi torna attivo anche il blog con le recensioni e il primo libro di cui vi parlo è la lettura di Dicembre nel #gdljec, ovvero "La signora Dalloway" di Virginia Woolf, che ho scelto nell'edizione Feltrinelli, per la collana Universale Economica Feltrinelli. Non vi svelo nulla, ma vi invito a proseguire l'articolo dove, al consueto, potrete trovare tutte le mie impressioni.
Buone letture❤
TITOLO: LA SIGNORA DALLOWAY
AUTORE: VIRGINIA WOOLF
DATA DI PUBBLICAZIONE: 05 GIUGNO 2013 (EDIZIONE IN FOTO)
CASA EDITRICE: FELTRINELLI EDITORE
COLLANA: UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI
GENERE: CLASSICO MODERNO
PAGINE: 224
PREZZO: 9.00/EBOOK 2.99
TRAMA
Un mercoledì di metà giugno del 1923 Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano.
RECENSIONE - COMMENTO
La lettura di questo romanzo ha segnato, per me, il primo approccio con Virginia Woolf, autrice che era uno dei recuperi che volevo assolutamente affrontare.
Ancora una volta grazie a un gruppo di lettura sono riuscita ad appianare una lacuna letteraria, ma so bene che si tratta solo di una prima conoscenza che merita un maggior approfondimento.
Non sapevo bene cosa aspettarmi, di sicuro una storia che potesse tenermi ben incollata alle pagine, tra quelle strade di Londra, affiancando i pensieri di Clarissa Dalloway e di Septimus Warren Smith.
C'è un dettaglio che ha appesantito di parecchio la lettura: l'assenza dei capitoli. Il libro, infatti, si presenta come un unico, lungo capitolo, senza momenti di stacco, come una scena principe che si svolge d'un fiato. Effettivamente l'arco temporale narrato è pari a poche ore di una giornata, nonostante siano presenti flashback che riportano nel passato dei due protagonisti.
Clarissa e Septimus non hanno nulla in comune, nemmeno si conoscono, ma popolano queste pagine poiché percorrono le medesime strade, respirano la stessa aria, osservano lo stesso cielo.
I momenti narrativi dedicati a lui sono quelli che ho trovato più "pesanti", a volte contorti e altre irragionevoli, un po' come lo è il suo personaggio, mentalmente segnato e distrutto dalla guerra, che gli ha provocato la perdita di lucidità.
A lui è legato un preciso attimo che mi ha fatto come tirare un sospiro di sollievo, dal momento che sentivo che da quell'istante in poi tutto sarebbe stato più semplice, eppure mi sbagliavo. Mi sbagliavo perché da quell'episodio ho iniziato a riflettere e a comprendere il suo atteggiamento, i suoi pensieri, a trovare nelle sue parole, forse difficili da tenere a mente quando pronunciate, tutta la fragilità umana.
Al contrario, Clarissa incarna la vitalità e mondanità. Seguiamo la sua giornata in attesa di una grande festa, dove si riuniranno non solo volti influenti della società, ma le persone che occupano più spazio nel suo cuore, all'infuori del marito.
Documentandomi sulle opere dell'autrice ho scoperto che il personaggio di Clarissa Dalloway appare per la prima volta in "La crociera" e leggendo questo testo credo sia molto importante conoscere anche il precedente, in modo tale da capire al meglio i molti riferimenti al suo passato.
Nel suo complesso, "La signora Dalloway", è stata una lettura sì faticosa ma per me importante, che mi ha permesso di riflettere e trovare nelle sue parole un pezzetto di vita della stessa Woolf, donna sempre in competizione con la sua rivale e con la sua stessa vita, irta di molte difficoltà e di estremi gesti.
VALUTAZIONE: ★★★☆
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