Buongiorno lettori❤
Nuova recensione per uno dei tanti gruppi di lettura che mi terrà compagnia nei mesi a venire. Questa volta ci spostiamo nella sfera dei classici teatrali con William Shakespeare e la sua commedia "La bisbetica domata" nell'edizione Feltrinelli Editore per la collana Universale Economica Feltrinelli.
Vediamo le mie impressioni al suo termine, raccolte nell'articolo di seguito.
Buone letture❤
TITOLO: LA BISBETICA DOMATA
AUTORE: WILLIAM SHAKESPEARE
DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 MARZO 2019 (EDIZIONE IN FOTO)
CASA EDITRICE: FELTRINELLI EDITORE
COLLANA: UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI
GENERE: COMMEDIA TEATRALE
PAGINE: 305
PREZZO: 8.55/EBOOK 2.99
TRAMA
Petruccio è un avventuriero che parte da Verona e va a cercare fortuna a Padova. È un maschio giovane, forte e avvenente, assai dotato, e ha quella libertà di movimento che agli uomini è pienamente concessa nell'Italia immaginata da Shakespeare – così come nella sua Inghilterra. E quale modo migliore di fare fortuna se non trovare moglie? Moglie vuol dire dote. Anche se brutta come il peccato, o scontrosa come la proverbiale Santippe, la donna assolverà comunque al suo compito, se il padre-padrone com'è suo dovere la consegnerà al futuro sposo coprendola d'oro il giorno del matrimonio. È così che il giovane Petruccio s'imbatte nella giovane Caterina, la quale non sarà brutta, ma senz'altro è la più scorbutica delle spose. Caterina è la sorella ribelle dell'angelica Bianca, che tutti vorrebbero in moglie, ma che non potrà sposarsi, se il padre non si sarà prima liberato di quella gattaccia selvatica che è Caterina. Il quale padre tenta di combinare il matrimonio, che risolverebbe in un sol colpo ogni nodo della trama comica: Petruccio si arricchirà, Caterina sarà addomesticata, Bianca potrà realizzare le proprie potenzialità di affettuosa e docile mogliettina. Ma Caterina non ci sta: né a sposare uno sconosciuto, né a essere seconda a Bianca, né a ubbidire alla legge paterna. Ed ecco che si avvia il gioco del dominio e della sopraffazione amorosa e sociale e sessuale e di genere, con Petruccio nei panni del domatore e Caterina in quelli della bisbetica da domare: ma neanche Shakespeare accetta fino in fondo il modello comico che ha ereditato e ci regala un finale assolutamente sorprendente.
RECENSIONE - COMMENTO
Prima commedia vera e proprio del Bardo che affronto e ho trovato una lettura molto piacevole, che si legge in poco tempo, ma che a mio avviso rende di più a teatro. Se la scorsa volta vi dissi che il "Macbeth" lo vedevo meglio su carta per i tanti e repentini cambi di scena, questa volta so che apprezzerei di più lo sceneggiato gustandomelo dal vivo.
Arrivati al quarto libro, dove "Sogno di una notte di mezza estate" resta ancora in cima alla lista dei miei preferiti, posso però dire di aver trovato più spunti di riflessione nelle tragedie lette, soprattutto nella precedente.
"La bisbetica domata" è una storia dove il "travestimento", lo scambio d'identità ne fanno da padrona, dove confondere l'altro è anche sinonimo di divertimento e presa in giro, al fine stesso di allietare l'ascoltatore. Protagonisti principali Petruccio, giovane veronese in cerca di moglie, per lui sinonimo di ricchezza e fortuna, e due sorelle, Bianca e Caterina. La prima è quella amata e corteggiata da molti uomini, che deve però attendere il matrimonio di Caterina per poter coronare il suo sogno.
Il padre vuole questo per le sue figlie, poiché a suo dire Caterina è una ragazza non altrettanto bella quanto scontrosa, dai modi sgraziati e i gusti difficili.
William Shakespeare mette in scena un continuo dualismo, sia tra le sorelle che con i protagonisti maschili, ma soprattutto verso il binomio donna-perfezione.
Le sue rime, caratteristica che ho molto apprezzato perché hanno reso la lettura fruibile e scorrevole, si pongono l'obiettivo di sfatare il mito della donna bella e perfetta come moglie e madre, da sottomettere al marito-padrone, facendo nascere, grazie alla figura di Caterina, quella di donna sensibile, colta e di buon cuore, pronta a donare l'amore a chi sappia apprezzare le sue gesta e qualità.
VALUTAZIONE: ★★★☆
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