Buongiorno lettori❤
Oggi vi parlo della lettura di Settembre nel #gdljec, ovvero "Agnes Grey" di Anne Bronte che ho letto nell'edizione RBA Italia di Storie Senza Tempo, con traduzione Mondadori Libri. Ora che ho il paragone completo tra le tre sorelle, posso svelarvi anche chi è riuscita a conquistarmi maggiormente. Nell'articolo di seguito, come sempre, tutte le mie impressioni.
Buone letture❤
TITOLO: AGNES GREY
AUTORE: ANNE BRONTE
DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 APRILE 2019 (EDIZIONE IN FOTO)
CASA EDITRICE: MONDADORI LIBRI
COLLANA: OSCAR CLASSICI
GENERE: ROMANZO CLASSICO
PAGINE: 288
PREZZO: 9.02/EBOOK 2.99
TRAMA
Basato in larga misura su esperienze dell'autrice, "Agnes Grey" narra la vicenda di una giovane istitutrice che lascia la casa paterna spinta, più che dalla necessità economica, dal desiderio di conoscere il mondo e di dar prova di sé: una figura che appare di sorprendente modernità nella sua piena consapevolezza, nella implacabile lucidità e nella penetrante ironia con cui osserva il mondo che la circonda. Animato da una semplice, umanissima storia d'amore, il romanzo ancora oggi colpisce per la sicura, armoniosa linearità della narrazione, per il perfetto equilibrio di una struttura in cui nulla - né un episodio, né una battuta di dialogo, né una descrizione - appare superfluo.
RECENSIONE - COMMENTO
Ricorderò questo 2020 dal punto di vista letterario come l'anno della riscoperta dei classici. In mesi dove il virtuale ha preso il posto del reale, i gruppi di lettura sono diventati una piacevole compagnia. Uno su tutti è quello che mi sta facendo comprendere perché da ragazzina amavo quelle storie passate che tanto mi hanno aiutato. Il #gdljec, nato per scoprire e riscoprire le principali opere di Jane Austen, con "Orgoglio e Pregiudizio", Emily Bronte, con "Cime Tempestose" e Charlotte Bronte, con "Jane Eyre", si è arricchito di tante altre storie, permettendomi di fare la conoscenza dell'unica sorella Bronte che non avevo mai letto, Anne.
Pubblicato in contemporanea con i romanzi delle sorelle e sotto pseudonimo anch'esso, "Agnes Grey" è una sorta di autobiografia che risente molto dell'influenza delle sorelle, a mio avviso di Charlotte in particolar modo.
Agnes è una giovane ragazza di diciotto anni che decide di voler dimostrare alla famiglia di meritare l'indipendenza, non tanto economica, quanto personale, volendo così porre il luce le proprie qualità. Sia la madre che la sorella poco credono in lei, vedendola ancora molto bambina, sì con le idee chiare, ma secondo loro poco realizzabili. Ma così come Jane Eyre, anche Agnes Grey lotta per la sua personale emancipazione, poiché se la prima ne incarna una visione moderna verso la società, quest'ultima la affronta nella ristretta cerchia personale.
Agnes non cerca di elevare il proprio "status quo", anzi subirà passivamente le avversità delle famiglie a cui si recherà, prendendosi colpe non sue verso la cattiva tempra dei bambini che le saranno affidati; piccoli ricchi viziati che pretendono e agiscono di conseguenza, riportando i tratti di St. John e della piccola Cathy, con dettagli che si ritrovano nei romanzi delle sorelle.
La ragazza si accontenta di insegnare quel poco che i bambini vogliono ascoltare, ciò che a lei basta per sentirsi "soddisfatta" del proprio operato, permettendole di aiutare la famiglia dal punto di vista economico, nonostante il suo impegno non venga mai ripagato come merita.
L'impronta religiosa è forte e ben evidente, Anne Bronte utilizza tanti passaggi dei testi sacri, modificandoli di volta in volta per contestualizzarli al meglio in dialoghi e descrizioni. A volte tutto ciò prende quasi il sopravvento rispetto alla storia di per se, rendendo la lettura di alcuni capitoli più lenta, richiedendone una maggior concentrazione. Nonostante questo la narrazione si presenta scorrevole e piacevole, con tante descrizioni verso gli ambienti e gli atteggiamenti di una società aristocratica dove il debutto delle giovani ragazze è quanto mai importante nel contrarre un buon matrimonio. Agnes è un personaggio che sa farsi amare, a discapito della sua passività, riuscirà a dimostrare che il suo essere pacata e tranquilla, nasconde tanti tratti riflessivi a favore anche di un amore che poco alla volta sboccia in lei.
Ora che ho il quadro completo delle tre principali opere delle sorelle, posso affermare che il posto occupato da "Cime Tempestose" non è stato superato da nessuno: l'amore malato, tragico e sofferto tra Heathcliff e Catherine resterà per sempre con il suo fascino e la sua eleganza d'altri tempi, facendomi ricordare piacevolmente quella brughiera selvaggia, quell'animo inquieto e quel fascino unico di un uomo distrutto dalla vita.
In conclusione ci tengo a parlarvi della traduzione e dell'editing, dal momento che anche questa opera è tratta dalla precedente Mondadori Libri e con "L'età dell'innocenza" era stato fatto un lavoro disastroso. Non avendo paragoni con la lingua originale trovo comunque la traduzione ben fatta e rispettosa dei dettagli dell'epoca; questa volta promosso anche l'editing che presenta solo un paio di piccoli refusi, ma che non ne compromettono la buona lettura del testo.
VALUTAZIONE: ★★★☆
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